Julius Bär accelera in dieci mesi e beneficia di afflussi significativi

Julius Bär accelera in dieci mesi e beneficia di afflussi significativi
Julius Bär accelera in dieci mesi e beneficia di afflussi significativi
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Zurigo (awp) – Alla fine dei primi dieci mesi dell’anno, il patrimonio gestito di Zurigo Julius Bär ha visto il suo patrimonio in gestione aumentare leggermente, sostenuto in particolare dall’andamento positivo del mercato e dal forte afflusso di nuovi capitali. Gli analisti attendono con impazienza il nuovo capo che entrerà in carica all’inizio di gennaio.

Come di consueto, l’istituto non ha rivelato risultati dettagliati alla fine dei primi dieci mesi dell’anno, ma una panoramica della sua performance finanziaria. A fine ottobre il patrimonio gestito ammontava a 480 miliardi di franchi, dopo 474 miliardi a fine giugno, secondo un comunicato stampa pubblicato giovedì. In un anno il patrimonio è cresciuto del 12%.

Questa accelerazione è il risultato del buon andamento dei mercati finanziari, ma anche di un afflusso netto di nuova liquidità pari a 11 miliardi a fine ottobre, dopo appena 3,7 miliardi a fine giugno. La crescita annualizzata dei flussi di cassa in entrata ammonta al 4,8%. I nuovi afflussi di denaro sono stati particolarmente significativi in ​​Europa, soprattutto nel Regno Unito e in Germania, ma anche in Asia (Singapore e India) e nel Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti).

La direttrice finanziaria Evangelia Kostakis prevede che quest’anno questi afflussi raggiungeranno tra il 3% e il 4% del patrimonio gestito. Si prevede che questo livello migliorerà nel 2025.

Sia i nuovi consulenti alla clientela – 46 dei quali assunti dall’inizio dell’anno – sia quelli già in carica hanno permesso di risalire negli ultimi mesi, dopo un primo semestre difficile, ha aggiunto il manager durante una teleconferenza.

Il margine lordo, invece, è sceso a 83 punti base (bp), dopo aver registrato 85 bp a fine giugno. Il rapporto costi/ricavi rettificato è rimasto stabile al 71%. A questo risultato deludente ha contribuito il deconsolidamento della filiale italiana Kairos lo scorso maggio.

Questi dati chiave sono contrastanti rispetto alle previsioni degli analisti consultati dall’agenzia AWP. Mentre il patrimonio gestito supera le aspettative del mercato, il margine lordo era previsto a 85 pb e il cost-income ratio al 70,4%.

Obiettivi “fuori portata”

Finora la banca prevedeva nel medio termine – per il periodo 2023-2025 – un margine ante imposte rettificato compreso tra 28 e 31 punti base e un cost-income ratio rettificato inferiore al 64%. Per l’utile ante imposte rettificato, la banca punta a una crescita annua del 10%. Si prevede che il rendimento rettificato del capitale rigido (CET1) sarà superiore al 30% per il periodo.

Per quest’anno, il gruppo prevede di generare un utile netto IFRS “notevolmente superiore” a quello del 2023, cioè superiore ai 454 milioni di franchi svizzeri registrati l’anno scorso.

In luglio Julius Bär ha innalzato il suo obiettivo di risparmio lordo per l’attuale ciclo strategico a 145 milioni di franchi, rispetto ai precedenti 120 milioni. Il piano di risparmio, che comporta la soppressione di 250 posti di lavoro e dovrebbe essere pienamente operativo entro la fine del 2025, dovrebbe far risparmiare quest’anno 140 milioni.

Lo svizzero Stefan Bollinger, attuale partner della banca americana Goldman Sachs e nominato lo scorso luglio direttore generale della banca zurighese, assumerà l’incarico dal 9 gennaio 2025. Dalla partenza in febbraio di Philipp Rickenbacher, partito sulla scia delle perdite subite nel caso Signa, subentra ad interim l’attuale vicedirettore generale Nic Dreckmann.

La performance nei primi dieci mesi del 2024 è sostanzialmente in linea con le aspettative di Vontobel, ha commentato l’analista Andreas Venditti. “Julius Bär ha registrato un andamento solido tra luglio e ottobre”, ha aggiunto in un commento. L’esperto ritiene tuttavia che gli obiettivi per il 2025 siano in gran parte ancora irraggiungibili.

Il mercato è sempre più interessato all’arrivo del nuovo direttore generale Stefan Bollinger, previsto per l’inizio di gennaio prossimo, e ai possibili cambiamenti che intende apportare per rilanciare la banca dopo il caso Signa, ha aggiunto Venditti.

In Borsa gli investitori hanno applaudito a piene mani e il titolo Julius Bär ha chiuso a 55,58 franchi svizzeri in rialzo del 4,71%, in uno SLI in rialzo dello 0,39%.

al/rr/ib

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