Un trader della Borsa di New York (NYSE)
di Claude Chendjou
Mercoledì è prevista un’apertura per Wall Street in rialzo prima della pubblicazione dei risultati di Nvidia in serata e anche le borse europee sono in territorio positivo a metà seduta, spinte in particolare dal rimbalzo del settore tecnologico.
I futures sull’indice di New York segnalano un’apertura di Wall Street dello 0,23% per il Dow Jones, dello 0,13% per lo Standard & Poor’s 500 e dello 0,15% per il Nasdaq.
A Parigi, intorno alle 12:05 GMT, il CAC 40 è avanzato dello 0,09% a 7.236,26 punti. A Francoforte il Dax ha guadagnato lo 0,31% e a Londra il FTSE lo 0,04%.
L’indice paneuropeo FTSEurofirst 300 è salito dello 0,31% e l’EuroStoxx 50 dell’eurozona dello 0,19%. Lo Stoxx 600 avanza dello 0,23%, sulla buona strada per chiudere in rosso tre sessioni consecutive.
Mercoledì l’indice delle nuove tecnologie dello Stoxx 600 è salito di quasi l’1% sulla scia della chiusura positiva del Nasdaq Composite e dei guadagni significativi registrati da Nvidia il giorno prima.
Il colosso americano dei semiconduttori, i cui chip vengono utilizzati sui server per l’intelligenza artificiale (AI), dovrà pubblicare i suoi risultati trimestrali dopo la chiusura di Wall Street.
Le prospettive per il settore tecnologico dipendono in gran parte da Nvidia, la maggiore capitalizzazione di mercato al mondo. Il gruppo ha superato le aspettative di fatturato di Wall Street negli ultimi otto trimestri.
Mercoledì, tuttavia, la Banca centrale europea (BCE), nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, ha messo in guardia contro una “bolla” nei titoli legati all’intelligenza artificiale.
Al di là dei risultati di Nvidia, il sentiment del mercato rimane fragile poiché gli investitori continuano a monitorare gli ultimi sviluppi sul conflitto tra Ucraina e Russia. Mercoledì l’ambasciata americana a Kiev ha chiuso i battenti in previsione di possibili attacchi russi.
L’indice di volatilità CBOE negli Stati Uniti, che martedì ha raggiunto il suo livello più alto dalle elezioni americane del 5 novembre, mercoledì è sceso appena dello 0,67%, a 16,25 punti, mentre il suo equivalente europeo si attesta a 18,79 punti, in ribasso del 2,25%. dopo aver salito quasi il 10% il giorno prima.
VALORI DA SEGUIRE A WALL STREET
Nvidia è scesa dello 0,1% nelle contrattazioni pre-mercato, dopo essere salita di quasi il 5% martedì, mentre il gruppo avrebbe dovuto pubblicare i suoi risultati trimestrali in serata.
Target crolla del 18% nelle contrattazioni pre-mercato dopo aver annunciato di aspettarsi vendite e profitti comparabili inferiori alle aspettative per il trimestre, comprese le vacanze di fine anno.
VALORI IN EUROPA
Edenred avanza del 3,63% grazie al rialzo della raccomandazione di Jefferies da “underperformance” a “hold”.
La Française des Jeux (FDJ) crolla del 4,32%, Crédit Agricole Assurances ha annunciato di aver venduto le azioni del gruppo di gioco con uno sconto del 7% rispetto alla chiusura di martedì.
Mercoledì la STMicroelectronics ha perso quasi l’1% dopo aver rinviato di tre anni i suoi obiettivi finanziari a lungo termine.
Elior perde il 23,90%, con il gruppo che prevede un rallentamento nella crescita del suo fatturato nel periodo 2024-2025.
Sage sale di quasi il 20%, l’editore di software britannico ha riportato un aumento del suo profitto annuale e ha annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie.
VALUTARE
I rendimenti obbligazionari nella zona euro sono aumentati leggermente mercoledì, dopo il forte calo del giorno prima legato alla corsa ai beni rifugio in un contesto di peggioramento delle tensioni tra Ucraina e Russia.
Il rendimento del Bund tedesco a dieci anni è aumentato di tre punti base (bp), al 2,369%, e quello a due anni di 1,9 bp, al 2,16%.
Negli Stati Uniti, i rendimenti dei buoni del Tesoro per queste due scadenze sono aumentati rispettivamente di 4,5 pb, al 4,4237%, e di 2,8 pb, al 4,2996%.
CAMBIAMENTI
Mercoledì il dollaro USA si è rafforzato dopo aver raggiunto il livello più basso della settimana, con i trader valutari in attesa di nuove indicazioni sulla politica che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump intende perseguire.
L’indice del dollaro, che misura le fluttuazioni del biglietto verde rispetto a sei valute di riferimento, è salito dello 0,5% a 106,63 punti, riprendendosi da un calo di tre giorni.
L’euro è crollato dello 0,42%, a 1,0550 dollari, mentre il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, ha dichiarato mercoledì che l’istituzione non è “onnipotente” di fronte alla debole crescita della zona euro, ritenendo che questa situazione è in gran parte dovuto a problemi strutturali.
La sterlina britannica è scesa dello 0,21% a 1,2654 dollari dopo la pubblicazione di una statistica secondo cui l’inflazione britannica è rimbalzata un po’ più del previsto in ottobre, al 2,3% su un anno. Ciò supporta l’ipotesi che la Banca d’Inghilterra (BoE) abbasserà gradualmente i suoi tassi di riferimento nei prossimi mesi.
Tra le valute elettroniche, il bitcoin, in rialzo dell’1,25%, si è avvicinato al suo massimo storico di oltre 94.000 dollari raggiunto durante la notte, spinto dalle aspettative di un contesto normativo più favorevole per le criptovalute con la futura amministrazione di Donald Trump.
OLIO
Mercoledì i prezzi del petrolio sono aumentati leggermente, ma gli investitori sono divisi tra i timori di un’escalation del conflitto russo-ucraino e l’aumento delle scorte di greggio americano nella settimana terminata il 15 novembre.
Il Brent è salito dello 0,20% a 73,48 dollari al barile e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) è salito dello 0,53% a 69,76 dollari.
(Scritto da Claude Chendjou, a cura di Kate Entringer)