L'applicazione Yuka ora consente di contattare un produttore in caso di presenza di additivi controversi in un prodotto

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E' quanto rivela Inter. Il produttore può essere contattato direttamente via email o su X tramite Yuka, per dare al consumatore “il potere di agire direttamente”.

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Pubblicato il 19/11/2024 07:35

Tempo di lettura: 2 minuti

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In otto anni di esistenza, l'applicazione Yuka ha convinto 60 milioni di utenti in tutto il mondo, di cui 22 milioni in Francia. (ALAIN JOCARD/AFP)

L'applicazione Yuka consentirà presto ai suoi utenti di contattare direttamente un produttore tramite e-mail o su “Purtroppo le autorità pubbliche impiegano troppo tempo per vietare le sostanze controverse”giustifica Julie Chapon, cofondatrice di Yuka. “Dobbiamo aspettare decenni. Ci sono anche conflitti di interessi. Di fronte a tutto questo, anche il consumatore ha il potere di agire direttamente”. aggiunge.

L'applicazione Yuka, creata otto anni fa, conta 60 milioni di utenti in tutto il mondo, di cui 22 milioni in Francia. Vi sono elencati 55 additivi, così come dolcificanti dannosi per il microbiota, emulsionanti che rappresentano un rischio per il sistema cardiovascolare e coloranti sospettati di promuovere l'iperattività nei bambini. Queste sostanze appaiono in rosso quando viene scansionato un prodotto che le contiene. Con la nuova funzionalità sarà poi possibile con un semplice click inviare una mail o un messaggio su X direttamente al produttore per chiedergli di eliminare questi additivi.

“Non dovremmo dare ascolto alle affermazioni dell'industria secondo cui avremo sempre bisogno di alcuni additivi potenzialmente pericolosi. Questo non è vero”.spiega Olivier Andrault, specialista in questioni alimentari presso l'UFC-Que Choisir. “I nostri studi dimostrano che c’è sempre una scelta migliore, sia dal punto di vista nutrizionale che dal punto di vista della presenza di additivi”.

Sotto la pressione dei consumatori, le pratiche si stanno evolvendo e i produttori non possono ignorare l’appetito francese per prodotti più sani. Le campagne realizzate negli ultimi anni hanno inoltre consentito di ridurre l'uso di nitriti nel prosciutto e di abbassare il tasso di zucchero in alcuni cereali destinati ai bambini. L'Associazione nazionale dei produttori dell'industria alimentare, Ania, finora non ha voluto reagire.

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