Il 6 ottobre Gabriel Attal ha invitato eccezionalmente le sue truppe per una riunione di gruppo domenicale in videoconferenza. La sfida, per i deputati dell'Ensemble pour la République (EPR), è concentrarsi sulle misure annunciate da Michel Barnier per correggere la traiettoria di bilancio. Nonostante una certa distensione avviata quella mattina dal Primo Ministro nei confronti dei macronisti, in un'intervista rilasciata domenica al Tribune, gli scambi tra gli eletti dell'EPR suggeriscono una certa amarezza. Per molti dirigenti, la violenza del previsto shock economico avrebbe potuto essere attenuata se il governo avesse investito il pacchetto di risparmi alla fine dell’anno.
La sfiducia spinge i deputati a chiedersi se Michel Barnier non avrebbe consapevolmente infangato il loro primato per legittimare la durezza del suo piano. “Sono estremamente deluso dal fatto che abbiamo completamente integrato il fatto che avremmo avuto un deficit del 6,1 o del 6,2% nel 2024, vale a dire che abbiamo rinunciato a realizzare altri risparmi nel 2024, ha deplorato quel giorno l'ex ministro del Bilancio Thomas Cazenave (…) Trovo che abbiano completamente abbandonato il 2024 rendendo ancora più difficile la marcia verso il 2025.”
