Nelle notizie in Asia si sta ora dirigendo verso l’Australia, senza dubbio il più stretto alleato degli Stati Uniti nella regione dell’Indo-Pacifico. Ma, come altrove, l’elezione di Donald Trump solleva molteplici domande e anche il timore di essere colpiti da questa politica America First. L’attuale primo ministro australiano, Anthony Albanese, non ha mai incontrato Donald Trump, ma non si può dire che lo stimi molto.
Con il nostro corrispondente a Sydney, Gregorio Plesse
Assolutamente sì, glielo abbiamo chiesto nel 2017 e lui ha risposto: “ questo ragazzo mi sta facendo incazzare “… Quindi ovviamente da allora il tono è cambiato molto, e c’è in particolare questa paura Donald Trump impone, come aveva promesso, tariffe doganali.
Quindi l’Australia, grazie al suo status di alleato strategico degli Stati Uniti, riuscirà forse a sfuggirgli. Ma indirettamente, ilAustralia potrebbe ancora risentirne, poiché sappiamo che Donald Trump intende colpire molto duramente il Cinesema il principale cliente dell’Australia è di gran lunga la Cina, che vi esporta massicciamente le sue materie prime. E si può facilmente capire che se l’economia cinese dovesse crollare a causa di questa guerra commerciale con gli Stati Uniti, logicamente acquisterà meno dall’Australia, e quindi anche l’economia australiana potrebbe soffrirne.
Altra questione scottante per l’Australia, quella del suo ambasciatore a Washington, l’ex primo ministro Kevin Rudd.
Anche lui in passato è stato molto critico nei confronti di Donald Trump, lo chiamava ancora durante il suo primo mandato” traditore dell’Occidente » e « idiota del villaggio “… Del tweet che si è affrettato a cancellare dopo la vittoria di quest’ultimo all’inizio del mese, ma alcuni se ne ricordano ancora, tra cui un consigliere molto vicino a Donald Trump, che ha risposto al messaggio di congratulazioni inviato da Kevin Rudd al presidente eletto, con un semplice immagine, quella di una clessidra… Non è molto rassicurante ma per il momento Kevin Rudd è sostenuto sia dal governo che dall’opposizione, che hanno particolarmente apprezzato il lavoro svolto con i funzionari eletti repubblicani al Congresso sulla questione Aukus.
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Aukus è l’ultimo motivo di preoccupazione in Australia all’alba di questa nuova presidenza Trump. Ricordiamo che Aukus è un patto concluso tra Australia, Stati Uniti e Gran Bretagna, nell’ambito del quale Washington deve consegnare otto sottomarini nucleari a Canberra.
Quindi, su questo punto, a dire il vero, le cose cominciavano male già prima delle elezioni presidenziali, poiché i cantieri americani lavorano a pieno regime e, nonostante questo ritmo molto sostenuto, non riescono a soddisfare le proprie esigenze. Di conseguenza, a Washington c’era già molta riluttanza a consegnare sottomarini all’Australia, ed è proprio per questo motivo che Kevin Rudd ha speso molte energie negli ultimi mesi per assicurarsi che gli americani non li lasciassero andare.
Cosa accadrà con Donald Trump? Il temperamento del personaggio lascia francamente pochi motivi per essere ottimisti. Poi, come abbiamo visto durante il suo primo soggiorno alla Casa Bianca, può essere anche molto imprevedibile, quindi su questo tema tutto rimane aperto.
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