I primi cinque nanosatelliti della start-up francese Kinéis sono in orbita

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Gli ingegneri della società Hemeria, partner della società Kinéis, stanno costruendo un nanosatellite, a Tolosa, il 7 marzo 2024. LIONEL BONAVENTURA/AFP

Ora sono sopra le nostre teste. I primi cinque nanosatelliti della start-up francese Kinéis, che inaugura una costellazione destinata agli oggetti connessi, sono stati messi in orbita dal razzo Electron giovedì 20 giugno.

Il minilanciatore dell’azienda americana Rocket Lab, di cui era il cinquantesimoe Il volo, come previsto, è decollato dalla sua piattaforma di lancio in Nuova Zelanda – erano le 6:13 di venerdì ora locale (20:13 giovedì a Parigi) – secondo le immagini del lancio trasmesse dalla compagnia. Poco più di un’ora dopo, i cinque dispositivi del peso di 30 chili e con una durata di vita di otto anni sono stati lanciati nello spazio, a un’altitudine di 635 chilometri. Altri quattro lanci del razzo Electron sono previsti entro l’inizio del 2025 per schierare tutti i venticinque satelliti della costellazione.

“Abbiamo raccolto fondi quattro anni fa ed eccoci alla fine di questa fase e stiamo realizzando il nostro primo colpo, (…) è davvero la consacrazione del progetto, siamo arrivati ​​alla fine della fase tecnica ed è l’inizio della fase successiva, che sarà la commercializzazione del sistema”ha salutato all’Agence France-Presse Alexandre Tisserant, presidente di Kinéis.

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Dati recuperati in meno di quindici minuti

Creato nel 2018, l’operatore satellitare e fornitore di connettività per l’Internet delle cose Kinéis, che aveva raccolto 100 milioni di euro all’inizio del 2020, è stato lanciato da CLS (Collecte Location Satellites) e dalla società madre di questa entità, la Centro Nazionale Studi Spaziali (CNES). Con sede a Tolosa (Francia), Kinéis produce i venticinque nanosatelliti della costellazione. CLS è nota per aver sviluppato il sistema Argos, che consente di geolocalizzare qualsiasi beacon con una precisione di 150 metri.

Con questa costellazione sarà possibile connettere un oggetto, indipendentemente dalla sua posizione sul globo, comprese le aree bianche, a seconda dell’operatore. I dati vengono recuperati in meno di quindici minuti e trasmessi.

Un piccolo trasmettitore a bassa potenza invierà al satellite, più volte al giorno, i dati sull’oggetto a cui è collegato tramite radiofrequenza, sia che si tratti della posizione di un container o del livello di un serbatoio d’acqua situato al centro di la foresta.

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CLS e Kinéis stanno lavorando in particolare a progetti per aiutare e geolocalizzare i 55 milioni di piccoli pescatori in tutto il mondo che sono privati ​​di un’ancora di salvezza dalla terra, per gestire meglio le mandrie e la diffusione delle malattie e per migliorare la diagnosi precoce degli incendi boschivi anche per evitare la perdita dei vagoni merci collegati.

Il progetto si basa sull’eredità della tecnologia Argos, implementata da quarant’anni da CLS e di cui Kinéis ha rilevato la gestione dei nove satelliti nel 2019.

Il mondo con l’AFP

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