La Svizzera guida il gruppo di banche centrali che tagliano i tassi di interesse, mentre la Federal Reserve americana resta indietro

La Svizzera guida il gruppo di banche centrali che tagliano i tassi di interesse, mentre la Federal Reserve americana resta indietro
La Svizzera guida il gruppo di banche centrali che tagliano i tassi di interesse, mentre la Federal Reserve americana resta indietro
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La Svizzera guida il gruppo delle banche centrali delle economie sviluppate, abbassando nuovamente i costi di finanziamento giovedì, mentre l’importantissima Federal Reserve è lontana dalla linea di partenza poiché l’economia statunitense rimane forte.

Dopo il ciclo di rialzi dei tassi più aggressivo degli ultimi decenni, ecco la posizione delle principali banche centrali e cosa dovrebbero fare in futuro:

1/ SVIZZERA

La Banca nazionale svizzera ha fatto seguito al taglio dei tassi di marzo giovedì con un’ulteriore riduzione all’1,25%. Il calo ha sorpreso alcuni analisti, data la recente ripresa della crescita svizzera e un leggero aumento dell’inflazione all’1,4% in aprile.

Dopo la decisione il franco svizzero, che era scambiato attorno ai massimi di tre mesi, ha perso oltre lo 0,5% rispetto al dollaro.

2/ SVEZIA

La Riksbank svedese ha abbassato gli oneri finanziari al 3,75% dal 4% di maggio e si prevede che li manterrà alla prossima decisione sul tasso del 27 giugno.

L’inflazione a maggio è aumentata del 2,3% rispetto all’anno precedente, più del previsto, ma è scesa da un picco di oltre il 10% nel 2022 e i mercati si aspettano sempre un nuovo allentamento.

Quest’anno la Riksbank prevede di effettuare due ulteriori riduzioni.

3/ CANADA

A giugno, la Banca del Canada è diventata il primo paese del G7 a tagliare i tassi, tagliando i costi di finanziamento di riferimento di 25 punti base al 4,75% e promettendo ulteriori misure accomodanti in futuro.

Il primo taglio della Banca del Canada in quattro anni era ampiamente previsto dopo che l’inflazione aveva toccato il minimo di tre anni pari al 2,7% ad aprile. Gli operatori si aspettano altri due tagli da 25 punti base quest’anno.

4/ZONA EURO

Il 6 giugno la BCE ha tagliato i tassi per la prima volta in cinque anni, abbassando il tasso record sui depositi di 25 punti base al 3,75%.

Ma la BCE ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione e non sembra avere fretta di abbassare nuovamente i tassi a breve. I mercati contano su un ulteriore taglio dei tassi di 40 punti base entro la fine dell’anno.

5/ BRETAGNA

La Banca d’Inghilterra ha lasciato i tassi invariati al 5,25%, il livello più alto degli ultimi 16 anni, in vista delle elezioni del 4 luglio, ma alcuni politici hanno affermato che la loro decisione di non tagliare i tassi era ora “finemente equilibrata”.

I mercati monetari scontano una riduzione di quasi 50 punti base entro la fine dell’anno e una probabilità del 44% circa di una variazione di un quarto di punto alla prossima riunione di agosto, rispetto al 32% del giorno precedente.

6/ STATI UNITI

Il 12 giugno la Fed ha mantenuto i tassi nell’intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5% e i politici hanno affermato che stavano prendendo in considerazione solo un taglio quest’anno, in calo rispetto ai tre di marzo.

I trader sono più ottimisti e prevedono una riduzione di circa 45 punti base per il 2024, sostenuta da un calo dell’inflazione al 3,3% in aprile e maggio.

7/ NUOVA ZELANDA

Gli investitori ritengono che ci sia una probabilità del 40% che la Reserve Bank of New Zealand tagli i tassi a ottobre, a seconda dei prezzi del mercato monetario.

I tassi elevati hanno ostacolato l’economia della Nuova Zelanda, ma nella riunione di maggio la banca centrale ha dato priorità alla lotta all’inflazione, che nel primo trimestre si è attestata al 4%.

8/ AUSTRALIA

La Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi al 4,35% da novembre, il livello più alto degli ultimi 12 anni, e non si prevede che ridurrà i costi di finanziamento fino al 2025.

L’inflazione al consumo australiana per aprile ha inaspettatamente accelerato raggiungendo il massimo di cinque mesi pari al 3,6% su base annua.

9/ NORVEGIA

Giovedì la banca centrale norvegese ha mantenuto i tassi al 4,5% e ha affermato che gli oneri finanziari probabilmente rimarranno a quel livello fino al 2024.

L’inflazione core si è attestata al 4,1% a maggio, dimostrando che le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono forti.

10/ GIAPPONE

La Banca del Giappone è l’esempio più importante a livello globale, poiché a marzo ha alzato i tassi di interesse dal territorio negativo per la prima volta in 17 anni.

La banca centrale ha mantenuto i tassi il 14 giugno, ma ha dichiarato che avrebbe iniziato a ridurre i massicci acquisti di obbligazioni, come parte della normalizzazione della sua politica monetaria.

Il governatore della BOJ Kazuo Ueda ha detto martedì che la banca centrale potrebbe aumentare i tassi di interesse a luglio se i dati economici lo consentiranno.

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