Tokyo chiude in forte calo, preoccupano Francia e BoJ

Tokyo chiude in forte calo, preoccupano Francia e BoJ
Tokyo chiude in forte calo, preoccupano Francia e BoJ
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L’indice di punta Nikkei ha chiuso in ribasso dell’1,83% a 38.102,44 punti, mentre l’indice più ampio Topix ha perso l’1,7% a 2.700,01 punti.

Lunedì la Borsa di Tokyo ha registrato un forte ribasso, preoccupata soprattutto dalle forti incertezze politiche in Francia e dalla Banca del Giappone (BoJ), che non esclude un ulteriore aumento del tasso di riferimento a partire da luglio.

L’indice di punta Nikkei ha chiuso in ribasso dell’1,83% a 38.102,44 punti, mentre l’indice più ampio Topix ha perso l’1,7% a 2.700,01 punti.

Le notizie politiche in Francia hanno suscitato molta preoccupazione dopo la decisione a sorpresa del presidente Emmanuel Macron di indire elezioni legislative anticipate il 30 giugno e il 7 luglio.

Perché questa scommessa potrebbe rivelarsi perdente per il partito presidenziale e i suoi alleati di centro, e gli investitori difficilmente si sentono rassicurati dalle misure economiche e finanziarie proposte dal Nuovo Fronte Popolare (sinistra ed estrema sinistra), come da quelle raccomandate da il raduno nazionale di estrema destra.

La Borsa di Tokyo è stata turbata anche dalle dichiarazioni del governatore della Banca del Giappone (BoJ), Kazuo Ueda, nel tardo pomeriggio di venerdì: non ha escluso un ulteriore aumento del tasso di riferimento della banca centrale non appena sarà annunciato il prossimo incontro al termine di luglio, se i nuovi dati macroeconomici disponibili per allora lo consentiranno.

“Il tono del comunicato stampa della BoJ è stato accomodante, ma le dichiarazioni (di Ueda, ndr) durante la conferenza stampa lo sono state meno”, ha detto lunedì all’AFP Management Hiroshi Namioka, capo stratega di T&D Asset.

Il deterioramento dell’indice americano sulla fiducia dei consumatori, pubblicato venerdì dall’Università del Michigan, ha minato il morale degli investitori lunedì a Tokyo, secondo Namioka.

La Borsa di Hong Kong ha ristagnato (+0,04% intorno alle 06:50 GMT), digerendo indicatori cinesi contrastanti, tra un aumento delle vendite al dettaglio a maggio superiore alle aspettative e un rallentamento della crescita della produzione industriale.

Lo yen si stabilizza, anche l’euro

Il dollaro è rimasto stabile rispetto allo yen, con un dollaro che valeva 157,42 yen intorno alle 06:50 GMT, rispetto ai 157,40 yen di venerdì alle 21:00 GMT.

Dopo una breve caduta venerdì in seguito al ritardo della Banca del Giappone nel ridurre i suoi acquisti di obbligazioni, i cui dettagli sono stati rivelati solo alla fine di luglio, la valuta giapponese ha ripreso colore dopo le dichiarazioni meno accomodanti del previsto da parte del governatore del Giappone. BoJ.

Anche il tasso euro/yen è rimasto pressoché invariato, a un euro per 168,41 yen rispetto a 168,48 yen alla fine della scorsa settimana.

Venerdì alle 21:00 GMT la moneta europea valeva 1,0697 dollari contro 1,0703 dollari.

Il mercato del petrolio è in ribasso: intorno alle 06:40 GMT il barile del WTI americano ha perso lo 0,5% a 78,06 dollari e il barile del Brent del Mare del Nord ha perso lo 0,51% a 82,20 dollari.

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