le grandi aziende avvertono di un “grande rischio” di “declino sostenibile” dell’economia

le grandi aziende avvertono di un “grande rischio” di “declino sostenibile” dell’economia
le grandi aziende avvertono di un “grande rischio” di “declino sostenibile” dell’economia
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Senza citare per nome il RN o il Nuovo Fronte Popolare, l’Afep, che riunisce 117 grandi gruppi francesi, si pronuncia contro le “tentazioni di isolamento internazionale e di corsa sfrenata al bilancio” in vista delle prossime elezioni.

Le grandi aziende a loro volta si schierano per le elezioni legislative. In un comunicato stampa di lunedì, l’Associazione francese delle imprese private (Afep) ha chiarito le sue aspettative per le due prossime elezioni. E suona l’allarme, mentre questi voti “sono assolutamente determinanti per il futuro economico, sociale e ambientale del Paese”.

“Afep partecipa al dibattito perché il risultato delle elezioni legislative determinerà la posizione e la credibilità della Francia nei confronti dei partner europei e internazionali, e quindi la sua capacità
agire per i propri interessi in un mondo che si sta frammentando e dove i conflitti si moltiplicano”, nota l’organizzazione. Afep, che riunisce 117 grandi aziende come Air France-KLM, Airbus, Engie, L’Oréal, Shell, LVMH e Michelin, ricorda che le posizioni dei francesi, durante queste elezioni, condizioneranno “la capacità delle grandi aziende e dei loro milioni
dipendenti a continuare il loro sviluppo, a innovare e a preservare l’occupazione e il potere d’acquisto”.

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L’Associazione prende una posizione ferma contro “tentazioni di isolamento internazionale e corsa sfrenata al bilancio”, senza citare per nome i programmi incriminati. Avvisa su a “grande rischio” : “quello del declino duraturo dell’economia francese ed europea”con effetti massicci sull’occupazione e “modello sociale” tricolore. Invece, l’organizzazione sostiene “stabilità”, “la continuazione della mobilitazione a favore del lavoro” così come “l’apertura”gli unici valori in grado di sostenere l’attività in Francia, accanto “approfondire la trasformazione dei servizi pubblici” e di “responsabilità di bilancio”.

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Medef invoca “coerenza”, il CPME critica il progetto “preoccupante” del Nuovo Fronte Popolare

Inedite, queste dichiarazioni rispondono anche a un appello di Bruno Le Maire. Martedì scorso, il boss di Bercy ha invitato le imprese, piccole e grandi, a farlo “bagnarsi”detto “chiaramente cosa pensano dei reciproci programmi economici. Le parole dal podio sono molto belle, ma la realtà economica è un’altra cosa., si è poi scocciato il ministro dell’Economia e delle Finanze. Se inizialmente le organizzazioni stavano lavorando a una dichiarazione comune, da allora hanno reagito solo a turno, e timidamente, senza chiedere un voto chiaro per un partito. A differenza dei sindacati, che hanno addirittura organizzato manifestazioni “contro l’estrema destra”questo sabato.

Questa presa di posizione arriva pochi giorni dopo quella di Medef. In un comunicato stampa martedì scorso, l’organizzazione dei datori di lavoro ha affermato di essere favorevole “progetti favorevoli alle riforme economiche e all’ambizione europea, nel rispetto della socialdemocrazia”. Ha anche difeso il “consistenza” e il “stabilità economica”chiedendo la continuazione e il consolidamento delle riforme realizzate negli ultimi sette anni. “Alcuni propongono misure economiche contrarie a questi obiettivi […] che si tradurrà inevitabilmente in un ulteriore deterioramento delle nostre finanze pubbliche e in aumenti delle tasse per famiglie e imprese, deteriorando il potere d’acquisto e le nostre capacità di investimento”, ha aggiunto il movimento. E per accogliere favorevolmente l’inclusione europea, “risorsa considerevole” per le aziende del vecchio continente.

Il CPME, da parte sua, continua a criticare il progetto “preoccupante” del Nuovo Fronte Popolare, che “causerebbe immediatamente uno stallo per la nostra economia”. L’organizzazione dei datori di lavoro invita quindi le parti a farlo “riscoprire il senso delle realtà alle quali, qualunque cosa dicano, non potranno sfuggire”. Senza, ancora una volta, prendere posizione a favore di una parte.

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