Il 2024 o l'anno del grande disgelo?

Il 2024 o l'anno del grande disgelo?
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Credito immobiliare: 2024, l’anno del grande disgelo?

Fino alla fine del 2023, l’accesso al credito immobiliare rappresentava una sfida importante per molti mutuatari, in particolare quelli con depositi bassi o il cui reddito non era sufficiente a soddisfare i rigorosi requisiti di tasso di sforzo imposti dalla Banca di Francia. Questo contesto aveva rallentato l’accesso alla proprietà per le famiglie giovani e acquirenti per la prima volta, aumentando la pressione sul mercato.

Tuttavia, l’anno 2024 ha segnato un punto di svolta. Secondo i dati dell'Observatoire Crédit Logement / CSA, il livello dei contributi personali richiesti, che aveva raggiunto i massimi all'inizio dell'anno, ha cominciato a diminuire. Questo sviluppo, combinato con il desiderio delle banche di rilanciare un settore in stagnazione, ha consentito alle famiglie più giovani con redditi modesti di farlo ritorno sul mercato immobiliare. Questa riapertura è stata facilitata dalle iniziative di sviluppatori e costruttori che hanno adattato le loro offerte.

Tassi debitori rilevati il ​​12/11/2024

Dati incoraggianti, ma una ripresa parziale

Nonostante questo miglioramento, la ripresa resta parziale. Il costo degli interventi di nuova costruzione si è ulteriormente ridotto del 2,9% nei primi dieci mesi del 2024, mostrando un rallentamento rispetto al calo del 3,7% osservato nel 2023. Inoltre, il reddito delle famiglie cresce a un ritmo più lento rispetto al 2023 (+0,7% nel 2024 rispetto al +6,1% dell’anno precedente). Conseguenza: il costo delle transazioni recupera leggermente, raggiungendo i 5 anni di ricavi nell'ottobre 2024, rispetto ai 4,8 dell'anno precedente nello stesso periodo.

Il vecchio mercato in evoluzione

Il nuovo mercato interno mostra segnali di ripresa: la produzione di credito è aumentata del 18,3% nel corso dell’anno fino alla fine di ottobre 2024, e il numero dei prestiti è aumentato del 57,5% rispetto all'anno precedente. Questi dati positivi non compensano tuttavia del tutto gli effetti della recessione iniziata nel 2021. L’indicatore di solvibilità (capacità di indebitamento o di rimborso) rimane su livelli storicamente bassi, anche se l’allentamento delle condizioni creditizie ha consentito una riduzione del contributo medio del 6,8 % nel corso dell'anno.

Anche nel mercato esistente la ripresa è visibile. Nell’ottobre 2024 il numero dei prestiti concessi è aumentato del 27% rispetto al 2023anche se l'attività complessiva su un anno resta in calo dell'11,8%. Questa dinamica indica che, nonostante un netto miglioramento, le famiglie a basso reddito continuano a incontrare ostacoli nel finanziamento dei propri progetti, in gran parte dovuti ai vincoli ancora in vigore sull’accesso al credito.

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