Il governo ha deciso di rinviare la rivalutazione delle pensioni di vecchiaia fino al luglio 2025. In compenso si potrebbe concedere un assegno eccezionale ai pensionati a basso reddito. Siete interessati da questo aiuto e quanto ammonta?
L'inizio di ottobre è stato caratterizzato da un annuncio che ha suscitato molto scalpore: il governo intende farlo ritardare la rivalutazione delle pensioni di vecchiaia. Infatti, anziché essere applicato a gennaio 2025, tale aumento verrà posticipato a luglio dello stesso anno. Questa decisione mira a ridurre il deficit pubblico di diversi miliardi di euro, ma potrebbe farlo gravano pesantemente sul budget dei pensionati. Per compensare questa perdita di potere d'acquisto, l'esecutivo sta valutando di a assegno eccezionale per i nuclei familiari più modesti.
IL congelamento temporaneo delle pensioni di anzianitàsecondo le proiezioni, potrebbe far risparmiare allo Stato circa 4 miliardi di euro. Questa misura mira alle pensioni di base, che normalmente vengono aumentate ogni anno in linea con l’inflazione, fornendo così ai pensionati il sostegno per far fronte al crescente costo della vita. Ma rinviando questa rivalutazione, i pensionati subiranno direttamente l’impatto dell’inflazione per sei mesi, senza alcun aggiustamento delle loro pensioni.
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Quali pensionati avranno diritto a questo assegno eccezionale?
Secondo Capitaleper contrastare questa perdita di potere d'acquisto e alleviare temporaneamente i pensionati, il governo prenderebbe in considerazione invio di un assegno eccezionale agli anziani più in difficoltà finanziarie. Questa iniziativa ricorda un provvedimento adottato nel 2014 sotto il governo di François Hollande, che introduceva un bonus eccezionale di 40 euro per i pensionati che percepiscono meno di 1.200 euro al mese. Questo bonus era stato criticato per il suo effetto limitato, evidenziando la difficoltà di compensare in modo significativo le perdite finanziarie con aiuti una tantum.
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Il governo prevede di concedere questo aiuto eccezionale ai pensionati più vulnerabili. Secondo le informazioni di 20 minuti, potrebbero ricevere questo assegno solo i pensionati che percepiscono una pensione compresa tra 1.300 e 1.400 euro al mese. Questo aiuto, di cui L'importo è stimato tra i 100 e i 150 euroavrebbe lo scopo di mitigare gli effetti dell'assenza di rivalutazione nei primi sei mesi del 2025. I pensionati considerati “medi”, con una pensione mensile compresa tra 1.400 e 2.000 euro, così come quelli con redditi più elevati, non sono presi di mira da questa aiuto. La perdita legata al congelamento delle pensioni potrebbe quindi ammontare a circa 150-400 euro a seconda del livello della pensione, senza che per queste categorie sia previsto alcun indennizzo.
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Una misura davvero efficace?
Questa misura provoca reazioni contrastanti. Se l’assegno potesse offrire un gradito aiuto ai pensionati più modesti, alcuni parlamentari e associazioni ritengono che si tratti di una “bendatura su una ferita” e che questa somma non basterà a compensare la perdita di potere d'acquisto causata dal congelamento delle pensioni. Inoltre, questo sistema potrebbe creare tensioni tra le diverse categorie di pensionati. Coloro che non soddisfano le condizioni per beneficiare di questa assistenza rischiano di percepire questa misura come ingiusta. Una differenza di trattamento che potrebbe causare frustrazione tra i pensionati con redditi leggermente superiori alla soglia fissata.
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Il ministro del Bilancio, Laurent Saint-Martin, ha recentemente espresso il desiderio di proteggere le piccole pensioni. Ospite di France 2, ha ventilato la possibilità di fissare una soglia di reddito al di sotto della quale non vengano congelate le pensioni. Tuttavia, tale misura ha un costo, stimato in diverse centinaia di milioni di euro, e dovrà essere oggetto di intensi dibattiti parlamentari nelle prossime settimane. In questo contesto, il governo sta esplorando varie strade per sostenere i pensionati a basso reddito senza rinunciare all’obiettivo di risparmio di bilancio. Oltre all’assegno eccezionale è prevista anche una rivalutazione differenziata, come quella praticata durante la crisi sanitaria del 2020.. Tuttavia, l’attuazione di tale misura pone sfide tecniche e amministrative e potrebbe richiedere più tempo per diventare operativa.
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Diritti delle donne e dei bambini, violenza, femminismo, genere, discriminazione, genitorialità, educazione, psicologia, salute, coppia, sessualità, social network…. Joséphine ama decifrare tutte le questioni sociali che guidano il nostro mondo…
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