Si tratta di un nuovo esempio delle difficoltà del settore automobilistico e dei produttori di apparecchiature di fronte a piani sociali a cascata: il produttore tedesco di apparecchiature Schaeffler ha annunciato martedì 5 novembre la soppressione di 4.700 posti di lavoro in Europa, nonché la chiusura di due siti.
“Questa è la risposta dell'azienda al difficile contesto di mercato, alla crescente concorrenza globale e alla trasformazione in corso, in particolare nel settore OEM automobilistico”ha spiegato in un comunicato stampa il gruppo specializzato in cuscinetti per l'industria automobilistica.
L'annuncio arriva un mese dopo la fusione con il produttore di trasmissioni Vitesco, che Schaeffler aveva avvertito avrebbe portato a tagli di posti di lavoro. Questo piano di risparmio corrisponde al 3% del monte salari del gruppo, che dalla fusione conta 120.000 dipendenti. Si prevede di ridurre i costi di circa 290 milioni di euro all’anno entro la fine del 2029.
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Indebolimento delle vendite
Il nuovo gruppo, presente in cinquantacinque paesi, prevede inoltre di delocalizzare parte della sua produzione, ha annunciato martedì. Le riduzioni della forza lavoro interesseranno principalmente dieci stabilimenti in Germania e altri cinque in Europa, tra il 2025 e il 2027.
Il settore dell’industria automobilistica e dei produttori di attrezzature è in preda ad una crisi, innescata dal calo delle vendite di auto – in particolare in Europa e Cina, il principale mercato per i produttori europei – e dall’indebolimento delle vendite di veicoli elettrici, il cui sviluppo ha richiesto massicci investimenti da parte dei produttori.
Dopo i piani sociali dei maggiori produttori di apparecchiature Bosch, ZF e Continental, il gruppo Volkswagen, il primo produttore automobilistico europeo, ha suscitato shock annunciando all'inizio di settembre piani di massiccia riduzione di posti di lavoro in Germania e minacciando di chiudere le fabbriche.
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