I deputati approvano la riforma della “soda tax”

I deputati approvano la riforma della “soda tax”
I deputati approvano la riforma della “soda tax”
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Dietro le quinte all'Assemblea nazionale. Dopo aver respinto la riforma della “soda tax”, i deputati hanno finalmente approvato le modifiche a questo sistema volte a limitare la quantità di zuccheri in questo tipo di bevande.

L'emendamento del socialista Jérôme Guedj, sub-modificato dal relatore generale Yannick Neuder (LR), prevede di riformare l'imposta sulle bibite gassate creando tre scaglioni fiscali, invece di sedici, ispirandosi al modello britannico. La tassa britannica “ha permesso di ridurre del 40% la percentuale di bevande al di sopra della prima soglia (5 g/mL) e la riduzione totale dell’assunzione di zucchero sarebbe stimata in 30 grammi per famiglia a settimana, vale a dire un effetto quattro volte superiore a l'imposta francese”, si sviluppa la motivazione dell'emendamento.

Il ministro della Sanità Geneviève Darrieussecq (MoDem) ha sostenuto l’emendamento così come il suo predecessore Frédéric Valletoux (Horizons). L'ex ministro del Consumo e deputata EPR Olivia Grégoire si è opposta, sottolineando un possibile trasferimento dell'imposta sul prezzo pagato dal consumatore.

Divisione nel campo governativo

In mattinata una prima votazione ha respinto l'emendamento, ma la commissione per gli affari sociali ha chiesto una seconda deliberazione. È stato approvato con 142 voti favorevoli e 100 contrari. I ribelli che si erano astenuti lunedì mattina hanno votato a favore dell'emendamento di Guedj, unendosi a quello del resto della sinistra, MoDem e Orizzonti. I deputati della LR e dell'Ensemble pour la République (EPR, ex-Rinascimento) sono divisi.

I deputati hanno anche adottato un emendamento dell'ecologista Sabrina Sebaihi, che mira a introdurre una tassa sugli zuccheri aggiunti nei prodotti alimentari trasformati, contro il parere del governo. L'Assemblea ha inoltre approvato l'obbligo per i produttori di alimenti di menzionare il nutriscore dei loro prodotti nella pubblicità. Coloro che non rispettano questo vincolo dovranno pagare un “contributo” alla Previdenza Sociale, pari al 5% del proprio budget pubblicitario.

AOP, IGP o etichetta rossa non interessati

In via eccezionale, i prodotti che beneficiano della denominazione AOP, IGP, etichetta rossa o altri “prodotti di montagna” non saranno interessati da questo obbligo, per evitare un'esposizione negativa di cui risentirebbero soprattutto la maggior parte dei formaggi.

Queste votazioni, però, non hanno carattere definitivo, il testo è appena all'inizio del suo percorso parlamentare, e per il probabile utilizzo da parte del governo dell'articolo 49.3 che gli permetterà di mantenere nel testo finale gli emendamenti di sua scelta.

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