I mercati globali, esitanti, digeriscono l’attività manifatturiera americana

I mercati globali, esitanti, digeriscono l’attività manifatturiera americana
I mercati globali, esitanti, digeriscono l’attività manifatturiera americana
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Parigi (awp/afp) – Lunedì i mercati azionari mondiali si sono mossi in modo contrastante, con gli investitori cauti in vista della riunione della Banca centrale europea di giovedì e digerindo un indicatore americano meno positivo del previsto.

Dopo un’apertura irregolare, Wall Street è sprofondata in rosso in seguito alla pubblicazione di un indicatore sull’attività manifatturiera americana. Intorno alle 16:35 GMT, il Dow Jones ha perso l’1,08%, l’indice più ampio S&P lo 0,67% e il Nasdaq lo 0,33%.

L’attività manifatturiera si è contratta a maggio per il secondo mese consecutivo, secondo i dati della federazione professionale ISM. Dati “al di sotto delle aspettative”, sottolinea Florian Ielpo, responsabile della ricerca macroeconomica di Lombard Odier IM.

In Europa i mercati hanno chiuso in ordine misto: Francoforte e Milano hanno guadagnato rispettivamente lo 0,60% e lo 0,52%. La Borsa di Parigi ha chiuso pressoché stabile (+0,06%) mentre quella di Londra ha registrato un lieve calo (-0,10%). A Zurigo l’SMI è aumentato dello 0,05%.

Alcuni mercati azionari europei hanno beneficiato all’inizio della settimana e del mese di un “rimbalzo” dopo una settimana “piuttosto frenetica” di maggio, ha detto all’AFP Nicolas Forest, direttore degli investimenti di Candriam.

Ma “il mercato è un po’ titubante” prima della riunione della BCE di giovedì, “il grande incontro della settimana”, a suo avviso.

Gli osservatori si aspettano che la BCE abbasserà i tassi di riferimento di 0,25 punti percentuali, dato il rallentamento dell’inflazione nell’ultimo anno, ancora al di sopra dell’obiettivo del 2%, e il debole slancio economico nella zona euro.

Ma questo primo calo è così consolidato per i mercati che gli investitori saranno più attenti agli indizi sui prossimi passi. Si chiedono se questa prima caduta segnerà l’apertura di un “ciclo ribassista” o se sarà seguita da una lunga pausa, spiega Forest.

Tecnologia americana in buona forma ___

Le aziende del settore tecnologico americano hanno mostrato lunedì un “marcato rimbalzo”, ha sottolineato Forest, spinte da quella del colosso mondiale dei chip elettronici Nvidia, dopo le “prese di profitto” della scorsa settimana.

Intorno alle 15:50 GMT, Nvidia ha guadagnato il 3,53%. Sempre quotati a New York, il produttore britannico di microprocessori Arm e il re svedese dello streaming Spotify sono saliti rispettivamente del 4,48% e del 5,33%. A Parigi, il fornitore di servizi cloud OVH ha chiuso con un +4,10%.

GSK brucia ___

Il colosso farmaceutico britannico GSK perde il 9,54% a Londra dopo la decisione di un tribunale americano che apre la strada alla sperimentazione del suo farmaco contro il bruciore di stomaco, lo Zantac, accusato dai pazienti di aver contribuito al cancro.

La compagnia aerea decolla, TUI decolla ___

Le previsioni emesse lunedì dalla principale organizzazione aerea (Iata), che prevede quest’anno cinque miliardi di passeggeri in tutto il mondo, hanno dato impulso al settore aereo.

A Londra Easyjet ha chiuso in rialzo del 3,41% e IAG del 2,27%. A Parigi Air France-KLM ha guadagnato il 3,05%, mentre Ryanair ha guadagnato il 3,75% a Dublino.

Dell’andamento ha beneficiato anche il tour operator tedesco Tui (+7,03%), trainato anche dall’annuncio di lunedì della dichiarazione di fallimento di uno dei suoi principali concorrenti, il gruppo tedesco FTI.

Il petrolio crolla ___

Dopo aver esitato, i prezzi del petrolio hanno finito per precipitare sotto la soglia degli 80 dollari, dopo che l’OPEC+ ha annunciato domenica che metterà fine a una delle sue fasi di riduzione della produzione a partire da ottobre.

Intorno alle 16:00 GMT, un barile di Brent dal Mare del Nord con consegna ad agosto ha perso il 3,53%, a 78,25 dollari, e il suo equivalente americano, un barile di West Texas Intermediate (WTI), con consegna a luglio, ha perso il 3,74%. a 74,11 euro.

Il contratto future olandese TTF, considerato il punto di riferimento europeo per il gas naturale, è balzato del 7,66% a 36,80 euro per megawattora (MWh), spinto dalla chiusura di un gasdotto che collega la Norvegia al Regno Unito, fondamentale per l’approvvigionamento europeo.

Sul mercato obbligazionario i tassi sovrani sono leggermente scesi in Europa.

Sul mercato dei cambi, l’euro è leggermente aumentato (+0,39%) a 1,0890 dollari per euro. Bitcoin è salito del 2,67% a 69.607 dollari.

afp/rp

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