L’industria è in ripresa, i servizi bevono alla grande

L’industria è in ripresa, i servizi bevono alla grande
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Zurigo (awp) – A maggio la situazione nel settore manifatturiero svizzero è migliorata, senza che l’indice dei direttori degli acquisti (PMI) tornasse a crescere. Al contrario, i servizi hanno faticato, gravati dalle scarse prospettive per i loro ordini.

Nell’industria l’indice dei direttori agli acquisti (PMI) è salito a 46,4 punti, 5 punti in più rispetto ad aprile. Nel settore dei servizi questo indicatore è sceso a 48,8 punti, rispetto ai 55,6 punti del mese precedente, ha comunicato lunedì UBS nel suo conteggio mensile redatto in collaborazione con procure.ch. Entrambi i settori mostrano un certo nervosismo, ha sintetizzato la grande banca.

Per l’industria gli economisti intervistati dall’AWP hanno quasi centrato il bersaglio, prevedendo un PMI compreso tra 43,5 e 46,0 punti. Troppo ottimisti invece sui servizi, che prevedono un range compreso tra 53,0 e 54,0 punti.

Dalla primavera del 2023, il PMI industriale ha mostrato una “forte volatilità”, ha riassunto UBS. Le componenti della produzione e del portafoglio ordini sono aumentate rispettivamente di 10 e 7,5 punti, mentre quella dei tempi di consegna è migliorata di 4 punti, confermando il barometro del mese scorso. Ciò indica una capacità produttiva altamente utilizzata e suggerisce quindi un ulteriore potenziale di rialzo.

D’altro canto, l’occupazione resta al di sotto della soglia di crescita, segno di un continuo deterioramento del mercato del lavoro, senza che ciò si traduca in un maggiore ricorso alla disoccupazione parziale. Il settore manifatturiero “continua a pesare sulla crescita economica”, mentre il settore dei servizi “potrebbe sostenere leggermente l’economia”.

In quest’ultimo caso, il calo di 6,9 punti dell’indice è da attribuire principalmente agli ordini, in calo di oltre 12 punti. In flessione anche altre componenti, come l’attività commerciale, i nuovi ordini e l’occupazione.

Il PMI per questa parte dell’economia svizzera ha mostrato recentemente una grande volatilità, variando di oltre 5 punti ogni volta negli ultimi tre mesi. Dobbiamo tornare alla fine del 2015 e al 2016-2017 per osservare tali sviluppi. Se nei mesi di gennaio, febbraio e aprile l’indicatore si è trovato al di sopra della soglia di crescita, la progressione è comunque inferiore alla tendenza di lungo periodo.

ck/al

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