Renault e Cina, sempre più vicine

Renault e Cina, sempre più vicine
Renault e Cina, sempre più vicine
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Il produttore francese ha aumentato gli annunci di partnership negli ultimi giorni. Nei veicoli termici, elettrici e anche utilitari, Renault ha fatto un punto: per avere successo, deve collaborare con le aziende cinesi.

La Renault, come Stellantis, sta portando il lupo nell’ovile? Ovviamente il produttore non può più fare a meno dei cinesi. Con Geely, il primo produttore cinese, hanno creato per la prima volta Horse. La joint venture, di proprietà paritetica dei due produttori, vuole diventare leader nei motori termici e ibridi. La convivenza sta andando “molto bene”, indica un dirigente dell’azienda francese, “Geely è davvero eccellente”.

Abbastanza per far sì che la Renault voglia andare oltre. Il gruppo guidato da Luca de Meo ha invitato l’azienda cinese a unirsi alla sua nuovissima joint venture Flexis, che si è posta l’obiettivo di inventare il “furgone di domani”. L’ambizione è niente meno che costruire la “Tesla dei veicoli commerciali”, come dice Luca de Meo.

Qui l’assemblaggio è un po’ più complicato. Nel capitale di Flexis figurano Renault, l’armatore CMA CGM (futuro proprietario di BFM Business), e il gruppo svedese Volvo, di cui Geely è il secondo azionista, con il 6,8% delle azioni.

Lo sviluppo della Twingo elettrica in Cina

Geely, ancora una volta, potrebbe avvicinarsi anche ad Alpine, il marchio sportivo della Renault. Il suo direttore generale Philippe Krief ha dichiarato lo scorso novembre: “Geely fa parte del gruppo e stiamo pensando di fare qualcosa con loro”.

L’ultima entità Renault ad avvicinarsi alla Cina, e sicuramente la più emblematica, Ampere. La filiale 100% elettrica del costruttore, per costruire la sua futura Twingo, che dovrebbe costare meno di 20.000 euro, collaborerà con una società di ingegneria cinese, di cui Renault tace per il momento il nome. Il design e il concept dell’auto sono stati sviluppati in Francia, ma il suo sviluppo avrà luogo in Cina.

In Cina, risparmia tempo e denaro

Le squadre di Ampere si recheranno nel paese per guidare il progetto. Il veicolo verrà poi assemblato in Europa, probabilmente a Novo Mesto in Slovenia. “Non si è mai parlato di uno sviluppo della Twingo elettrica in Francia. Produrre un’auto del segmento A interamente lì, per meno di 20.000 euro, è impossibile”, dicono quelli della Renault.

In Cina, Renault risparmierà tempo – il lancio della Twingo è previsto per il 2026 – e denaro. I costi verranno drasticamente ridotti, fino a dimezzarsi.

“La strategia di Luca de Meo è semplice”, infastidisce un conoscitore dell’azienda, “consiste nel segmentare la Renault e allearsi ogni volta con un’azienda cinese”. Nell’entourage del produttore diciamo soprattutto di essere “opportunisti e concreti”. “I cinesi fanno le cose velocemente, bene ed in modo più economico”, scivoliamo, “quindi tanto vale acquisire le competenze dove sono loro”.

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