Il colosso americano ExxonMobil ha pubblicato venerdì risultati in calo rispetto all’anno precedente nel terzo trimestre, colpiti in particolare dalla riduzione dei margini di raffinazione e dal calo dei prezzi del gas naturale rispetto al livello storicamente elevato del 2023. Ha comunque superato le aspettative degli analisti con il suo utile netto di 8,61 miliardi, per un consenso FactSet di 8,28 miliardi. Ma è arrivata sotto con un fatturato di 90 miliardi di dollari, quando gli analisti si aspettavano 93,98 miliardi.
Per azione ed escludendo le voci eccezionali, un punto di riferimento per i mercati, l’utile netto è stato di 1,92 dollari quando il consenso si aspettava 1,88 dollari. Il gruppo ha segnalato in un comunicato un calo di 3,9 miliardi di margini rispetto al livello del terzo trimestre 2023, ma un miglioramento di quasi 3,3 miliardi di dollari grazie all’aumento dei volumi. ExxonMobil ha “ha raggiunto la più grande produzione di liquidi in più di quarant’anni con 3,2 milioni di barili al giorno”ha osservato. Secondo il capo Darren Woods, il gruppo sì “ha raddoppiato la redditività dei barili prodotti, con una base di prezzo costante” dal 2019 nel ramo esplorativo-produttivo (upstream).
Altro elemento di rilievo del trimestre: una riduzione dei costi di struttura di 600 milioni, che porta il totale a 11,3 miliardi dal 2019 con l’obiettivo di arrivare a 15 miliardi entro la fine del 2027. Il colosso degli idrocarburi ha inoltre restituito ai suoi 9,8 miliardi di dollari azionisti tra luglio e settembre. Dall’inizio dell’anno il totale ha raggiunto i 26,1 miliardi, di cui 12,3 miliardi sotto forma di dividendi e 13,8 miliardi di riacquisti di azioni proprie. Prevede di riacquistare azioni per un valore di 19 miliardi di dollari nel corso dell’intero anno finanziario. Nel commercio elettronico prima dell’apertura della Borsa di New York, le azioni ExxonMobil sono aumentate dell’1,86%.
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