La promessa di auto elettriche a buon mercato: il leasing sociale si trasforma in un incubo per… i concessionari di automobili

La promessa di auto elettriche a buon mercato: il leasing sociale si trasforma in un incubo per… i concessionari di automobili
La promessa di auto elettriche a buon mercato: il leasing sociale si trasforma in un incubo per… i concessionari di automobili
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Lo Stato non ha ancora rimborsato gli aiuti concessi ai beneficiari di questo sistema, ovvero la somma totale di 320 milioni di euro secondo il sindacato Mobiliani.

Si è trattato di una misura faro del governo per accelerare la transizione ai veicoli elettrici: il leasing elettrico, detto anche “leasing sociale”, che consente alle persone a basso reddito di beneficiare di un veicolo elettrico senza doverlo acquistare, pagando affitti mensili inferiori a €. 100. Questo sistema, lanciato a dicembre, è stato messo in atto il 1° gennaio 2024 prima di essere sospeso poche settimane dopo, vittima… del suo successo.

50.000 auto elettriche noleggiate

Mentre lo Stato prevedeva tra i 20.000 e i 25.000 beneficiari nel corso dell’anno, alla fine sono state noleggiate 50.000 auto elettriche. Sono state addirittura 90mila le domande registrate, che hanno portato il governo a sospendere il leasing sociale, almeno fino al 1° gennaio 2025.

Ma il sistema ha fatto altre vittime: le concessionarie di automobili. Sono loro, infatti, ad anticipare gli aiuti erogati dallo Stato, come già avveniva con il bonus ecologico. Nel caso del leasing sociale l’importo può arrivare fino a 13.000 euro per vettura. Ma finora lo Stato non ha rimborsato un solo centesimo. Secondo Xavier Horent, delegato generale di Mobilians, sindacato che rappresenta gli interessi dei professionisti, mancano attualmente 320 milioni di euro nelle casse delle aziende, le più piccole delle quali sono in pericolo.

Colpa della piattaforma informatica

La spiegazione è… tecnica. Le richieste di rimborso passano attraverso una piattaforma informatica. Solo che è chiuso da metà febbraio per un aggiornamento e la sua riapertura si trascina notevolmente. Lo Stato, infatti, non può effettuare i pagamenti. “Lo Stato deve riprendersi senza indugio e assumersi le proprie responsabilità legate al contratto di settore strategico firmato il 6 maggio. Il divario tra gli annunci del governo e la realtà è preoccupante”, ha risposto Xavier Horent su Auto Journal.

Tuttavia, sembra che stiamo raggiungendo una soluzione. Durante un recente incontro, il governo avrebbe promesso il ripristino della piattaforma entro il 30 maggio. E i primi pagamenti a inizio giugno. Nel frattempo, secondo Mobiliani, alcuni concessionari di automobili hanno dovuto chiedere prestiti alle proprie banche.

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