le piccole pensioni potrebbero essere rivalutate

le piccole pensioni potrebbero essere rivalutate
le piccole pensioni potrebbero essere rivalutate
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Il ministro del Bilancio e dei Conti pubblici Laurent Saint-Martin si è detto lunedì pronto ad “un’apertura” sul congelamento delle pensioni per sei mesi previsto dal bilancio 2025, a favore delle pensioni di modesta entità. “Sono 1.200 euro, 1.400 euro? Dovremo trovare il cursore giusto ma voglio che tuteliamo le pensioni piccole”, ha assicurato a RMC/BFMTV, ricordando che l’età minima sarà rivalutata in ogni caso il 1È Gennaio. Il bilancio attualmente prevede di non aumentare le pensioni in misura pari all’inflazione prima di luglio, per risparmiare circa quattro miliardi di euro.

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Anche Laurent Saint-Martin ha trovato “interessante osservare l’evoluzione della società quando si parla di eredità”, in particolare per quanto riguarda le famiglie miste.

L’obiettivo: ridurre il deficit al 5% del Pil nel 2025

Interrogato sul probabile utilizzo dell’articolo 49.3 per far adottare il bilancio da un’Assemblea nazionale molto divisa, ha assicurato di volere che “il dibattito abbia luogo”. “Ci saranno modifiche al testo […] ma ho solo una linea rossa, mantenere la strada della riduzione del deficit al 5% del Pil nel 2025”, ha affermato.

Rispondendo alle parole del ministro della Transizione ecologica e dell’Energia Agnès Pannier-Runacher che venerdì ha avvertito che, se il suo ministero non avesse “i mezzi per la sua azione” nel bilancio, “trarrebbe tutte le conclusioni”, Laurent Saint- Martin ha sostenuto che “il budget per la transizione ecologica non è mai stato così alto”, invitandoci a trovarne una prova “implacabile” in un documento di Bercy, “il bilancio verde”, pubblicato lunedì. Ai ministri non è “vietato” “riorganizzare le priorità” all’interno della dotazione complessiva loro assegnata, ha indicato, sottolineando che “tutti” devono partecipare allo sforzo di ripresa.

Sulla prevista riduzione degli aiuti per l’acquisto di un veicolo elettrico, Laurent Saint-Martin ritiene che lo Stato serva da “acceleratore” in questi settori, ma che è “normale e perfino molto salutare che si possa rallentare la spesa pubblica quando gli acceleratori sono stati efficaci”.

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