Vendita di tabacco ai minorenni: un’associazione intenta un’azione legale contro lo Stato: Notizie

Vendita di tabacco ai minorenni: un’associazione intenta un’azione legale contro lo Stato: Notizie
Vendita di tabacco ai minorenni: un’associazione intenta un’azione legale contro lo Stato: Notizie
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L’Alleanza contro il tabacco (ACT) ha presentato una richiesta al Consiglio di Stato per denunciare “l’insufficiente controllo e sanzione dello Stato nei confronti dei tabaccai sulla questione della vendita di tabacco ai minorenni”, si legge in un comunicato stampa giovedì.

“I tabaccai trasgrediscono impunemente la legge continuando a vendere prodotti del tabacco ai minori di 18 anni”, deplora l’ACT, basandosi su un’indagine del Comitato nazionale contro il fumo (CNCT) secondo cui due terzi dei tabaccai li vendono a minorenni.

“Mentre lo Stato, e in particolare il Ministero dei Conti Pubblici, ha il compito di sanzionare i tabaccai che non rispettano la legge, i poteri pubblici sostengono concretamente la professione, aumentando anno dopo anno gli aiuti pubblici (4,4 miliardi di euro in aiuti pubblici nel periodo 2004-2027)”, prosegue l’ACT.

L’associazione pubblica il suo comunicato stampa mentre giovedì si svolge il congresso annuale della Confederazione dei tabaccai, al quale hanno preso parte il ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin e il servizio delle dogane.

“Desidero ricordare che la vendita di tabacco ai minorenni è un reato passibile di procedimenti legali e sanzioni penali”, ha indicato il ministro durante il congresso, accogliendo con favore “gli sforzi intrapresi dalla Confederazione per migliorare i controlli sulle vendite”, mentre chiede loro “di essere particolarmente vigili”.

Egli ha inoltre “chiesto alla Dogana di esercitare il proprio potere disciplinare con tutta la fermezza necessaria nei confronti dei debitori che siano stati oggetto di condanna definitiva”.

In una reazione inviata giovedì mattina all’AFP, il presidente della Confederazione dei tabaccai Philippe Coy afferma che “la vendita vietata ai minorenni è un tema importante della rete, che sarà trattato nuovamente durante il nostro congresso”.

“Tra il programma di qualificazione Bob (tabaccai ufficialmente benevoli) e la dotazione di telecamere di controllo tramite intelligenza artificiale, i tabaccai sono pienamente preoccupati dalla legge e si impegnano a far rispettare le regole”, continua.

“D’altronde”, Philippe Coy ritiene che “c’è una vera questione da sollevare riguardo all’ACT che ultimamente da 30 anni, e vivendo di fondi di aiuti pubblici, si preoccupa più di stigmatizzare la professione dei tabaccai che di agire verso la prevalenza del fumo. Dove sono i loro risultati e le loro azioni sulla loro vocazione primaria?’, si chiede.

Secondo la legge si tratta del primo contenzioso amministrativo contro servizi statali in materia di vendita di prodotti del tabacco.

“Sebbene i tabaccai francesi siano i principali responsabili del mancato divieto di vendita di tabacco ai minorenni, il Ministro dei Conti Pubblici e il Direttore Generale delle Dogane ribadiranno oggi stesso, durante il loro congresso nazionale, il loro sostegno alla professione. Questa situazione è completamente sorprendente”, denuncia Martin Drago, responsabile dell’advocacy dell’ACT, citato nel comunicato stampa.

Nella sua richiesta, l’associazione ingiunge allo Stato di “adottare tutte le misure utili a garantire il rispetto di tali obblighi, ed in particolare di rafforzare, sia quantitativamente che qualitativamente (metodologia cosiddetta ‘mystery shopper’), le misure di controllo delle tabaccherie e affiancarli ad obiettivi quantitativi, prevedere sanzioni più frequenti e dissuasive, arrivando fino al ritiro della patente.

Chiede anche 6mila euro allo Stato e che i tabaccai sanzionati espongano le sanzioni nelle loro vetrine.

L’associazione ha inviato a metà agosto una diffida al governo “per adottare tutte le misure utili per porre fine all’ignoranza del divieto di vendita o di offerta gratuita di prodotti del tabacco e dello svapo ai minori”.

In assenza di risposta, si è rivolta al Consiglio di Stato.

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