Nonostante l’inizio imminente, l’EPR di Flamanville non ha finito con le prove

Nonostante l’inizio imminente, l’EPR di Flamanville non ha finito con le prove
Nonostante l’inizio imminente, l’EPR di Flamanville non ha finito con le prove
-

Di Elsa Bembarón

Pubblicato
ieri alle 19:54,

Aggiornamento ieri alle 23:06

Il carburante è arrivato sul posto a gennaio ed è stato immagazzinato in una piscina.
Sébastien SORIANO /Le Figaro

DECRITTO – L’Autorità per la Sicurezza Nucleare ha autorizzato martedì la messa in servizio del reattore EDF Normandy nelle prossime settimane. Ma il progetto, in ritardo di dodici anni, non è del tutto completo.

Questo è un momento storico per l’EPR di Flamanville. Martedì l’Autorità per la Sicurezza Nucleare (ASN) ne ha autorizzato la messa in servizio. L’EDF stava solo aspettando questo segnale per iniziare a caricare il combustibile nucleare. L’operazione dovrebbe iniziare nelle prossime ore. La suspense è durata fino all’ultimo minuto. A febbraio Luc Rémont, amministratore delegato del gruppo pubblico, stimava che l’operazione potesse essere completata entro il 31 marzo. L’ASN ha rapidamente deluso le sue speranze aprendo una nuova consultazione pubblica, che si è tenuta fino al 17 aprile. E ci sono voluti ancora dieci giorni di attesa e di false speranze prima che l’autorità desse il suo benestare.

Un ulteriore ritardo per un progetto che, fin dai suoi primi passi, ha accumulato battute d’arresto. “Flam3”, come lo chiama chi conosce il sito, avrà richiesto 17 anni di lavori e sarà costato 13,2 miliardi di euro (19 miliardi secondo la Corte dei Conti). Si tratta di dodici anni in ritardo rispetto al programma iniziale e di un costo aggiuntivo di 10 miliardi…

Questo articolo è riservato agli abbonati. Ti resta l’87% da scoprire.

Vuoi leggere di più?

Sblocca immediatamente tutti gli oggetti.

Già iscritto? Login

-

PREV Trattative sanitarie: Geneviève Biron interrotta dai sindacalisti
NEXT Buon affare – Un ibrido plug-in di seconda mano: è uno sconto enorme!