Borsa di Zurigo: l’SMI torna sopra quota 11.500 punti

Borsa di Zurigo: l’SMI torna sopra quota 11.500 punti
Borsa di Zurigo: l’SMI torna sopra quota 11.500 punti
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Zurigo (awp) – Martedì il mercato azionario svizzero ha chiuso con una nota nettamente positiva. Nel pomeriggio l’SMI è tornato sopra la soglia simbolica degli 11.500 punti, livello che è riuscito a difendere in chiusura. UBS è al centro dell’attenzione dopo la forte performance del 1° trimestre.

A New York, Wall Street era leggermente verde al mattino. Con pochi indicatori ancora in programma, gli investitori ascoltano gli interventi dei banchieri centrali e prendono in considerazione i risultati delle aziende che sono ancora numerose, anche se la maggior parte delle pubblicazioni è già stata fatta.

Sul fronte dei dati macroeconomici, l’industria tedesca ha registrato performance contrastanti nel mese di marzo, con un inatteso calo degli ordini in contrasto con un rimbalzo delle esportazioni, che stanno riprendendo il loro ruolo di forza trainante della più grande economia europea.

In Svizzera il tasso di disoccupazione è sceso in aprile al 2,3%, dopo il 2,4% di marzo. In totale sono state registrate come disoccupate presso gli uffici regionali per l’impiego (ORP) 106.957 persone, ovvero 1.636 in meno rispetto al mese precedente.

L’SMI ha chiuso in rialzo dell’1,64% a 11.512,97 punti, con un massimo di 11.526,26 e un minimo di 11.351,17. Lo SLI ha guadagnato l’1,36% a 1882,88 punti e lo SPI l’1,41% a 15.372,36 punti. Dei 30 titoli stella, gli unici a perdere sono Sandoz (-2,5%), Swatch (-0,3%) e SGS (-0,02%).

Sandoz ha generato un fatturato di 2,49 miliardi di dollari (2,25 miliardi di franchi svizzeri) nei primi tre mesi dell’anno, in crescita del 6% su base annua escludendo gli effetti valutari. La performance è stata alimentata principalmente dai biosimilari, apertamente favoriti nella strategia del gruppo renano.

Sul gradino più alto del podio è salita UBS (+7,6%), davanti a Geberit (+4,7%) e Givaudan (+2,1%).

Il numero uno delle banche svizzere è tornato in cifre nere nei primi tre mesi del 2024, dopo due perdite parziali consecutive e un anno dopo aver acquistato la sua vacillante controparte Credit Suisse. A dimostrazione della rinnovata fiducia, l’istituto zurighese ha registrato importanti afflussi di liquidità.

Lo specialista sangallese di impianti sanitari ha realizzato un fatturato di 837 milioni di franchi, in calo del 6,2% rispetto al primo trimestre 2023. La performance si è però rivelata superiore alle aspettative.

Hanno guadagnato terreno i pesi massimi Novartis (+1,9%), Roche (buono +1,3%, positivo +1,7%) e Nestlé (+0,9%).

Il colosso ginevrino del lusso Richemont (+0,7%) ha acquisito la milanese Vhernier, in mano alla famiglia Traglio dal 2001. Il gioielliere entrerà a far parte del portafoglio di marchi di gioielleria di lusso del gruppo ginevrino. L’importo dell’operazione non è stato reso noto.

Nel contesto del mercato più ampio, il colosso del collocamento del personale Adecco (-0,6%) ha visto i suoi ricavi contrarsi leggermente nei primi tre mesi dell’anno, mentre la sua redditività è scesa in modo più marcato. Il gruppo ha affermato di essere sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi di risparmio nel 2024.

Lo specialista in semiconduttori e dispositivi fotonici AMS Osram (+1,5%) continua il suo riorientamento vendendo per 45 milioni di euro (poco meno in franchi svizzeri) alla cinese Focuslight Technologies alcuni componenti ottici passivi.

Lunedì l’83,5% dei possessori di obbligazioni emesse da Idorsia (+7,5%) ha votato a favore delle modifiche proposte dal laboratorio di Allschwil, cioè oltre la soglia di maggioranza richiesta di due terzi. Il voto si è concentrato sulla conversione di un prestito di oltre 200 milioni di franchi svizzeri, al prezzo di 6,00 franchi svizzeri contro gli attuali 33,95 franchi svizzeri. La scadenza è stata prorogata di sei mesi, fino al 17 gennaio 2025.

L’industriale svittese Oerlikon (+11,8%) ha registrato nel primo trimestre un calo del fatturato. Il gruppo ha sofferto in particolare di un contesto di mercato ancora difficile per l’industria tessile.

La società immobiliare PSP (+1,2%) ha visto nel primo trimestre i suoi ricavi locativi aumentare di quasi il 10% a 89,2 milioni di franchi, nonostante l’aumento della quota di superfici sfitte. Allo stesso tempo, il gruppo Zougois ha rivisto al rialzo le previsioni sull’utile operativo (Ebitda) per l’anno in corso.

rp/lf

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