L’amarezza dei dipendenti dell’azienda regionale

L’amarezza dei dipendenti dell’azienda regionale
L’amarezza dei dipendenti dell’azienda regionale
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“Veniamo a sostenere i nostri rappresentanti, li sosteniamo pienamente”spiega Christophe, pilota di linea. “Siamo tutti sulla stessa linea, rifiutiamo la riduzione degli stipendi Ci chiedono sforzi che sono già stati fatti più di una volta, ora spetta al management e agli azionisti farli non spendere così tanti soldi quando sono arrivato.”lui continua.

“Gestione catastrofica”

Con i colleghi discutono dei sacrifici già fatti dai dipendenti durante la prima turbolenza aziendale. “Non siamo stati promossi dal 2017, nonostante l’inflazione. Nel 2020, durante il Covid, abbiamo rinunciato a dieci giorni di ferie e al 13esimo mese abbiamo ridotto il personale di bordo. E oggi abbiamo avuto un turnover record di 438 unità milioni di euro l’anno scorso, spetta ancora a noi fare il lavoro dell’azionista”, deplora Philippe, un altro pilota.

L’amarezza è palpabile tra le fila. “Non siamo bambini viziati, non siamo pagati meglio che in altre aziende. Stiamo fuori casa dieci giorni al mese, abbiamo notti insonni… Amiamo il nostro lavoro, amiamo questa azienda, ma ora vogliono prendersi tutto lontano da noi durante la notte”denuncia Michèle, equipaggio di cabina.

“Vogliono farci pagare una gestione catastrofica. Non siamo noi che abbiamo comprato aerei senza assicurazione, non siamo responsabili dei guasti ai motori. Siamo stufi dell’incompetenza dei nostri leader e di pagare per le pentole rotte”, dice Stéphanie, anche lei assistente di volo.

Ragioni di speranza

E deplorare l’atteggiamento degli azionisti in queste discussioni. “In sostanza, ci minacciano di fallire se non ci arrendiamo. È un ricatto. Spetta sempre ai più piccoli impegnarsi e mai ai grandi”, spiega Valérie.

“La cosa peggiore è che hanno messo il dubbio nella mente della popolazione”continua Michele. “Ci sono alcuni che si chiedono se dovrebbero ottenere il biglietto da noi, tutto questo clima crea incertezza ed è dannoso”. Nonostante tutto, i dipendenti dell’Air Austral hanno comunque mantenuto “Speranza” mentre il prefetto ha riunito nel fascicolo i soggetti interessati. “C’è un futuro per questa compagnia. I nostri voli a lungo raggio sono pieni, la domanda esiste, il feedback dei clienti è molto positivo”, ricorda Filippo.

“Nonostante ciò che sopportiamo, continuiamo a sorridere”continua Michele. “Ma ad un certo punto dovremo mantenere la nostra dignità. Non vogliamo arrivare allo sciopero, ma se necessario andremo”.

SG


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