Transizione elettrica fallita: Stellantis gioca per la propria sopravvivenza

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Novità sull’auto elettrica

Il mondo automobilistico sta attraversando un periodo di turbolenze senza precedenti e il gruppo Stellantis si trova al centro di questa tempesta. Nato dalla fusione tra PSA e Fiat Chrysler nel 2021, questo conglomerato euro-americano deve affrontare grandi sfide che ne mettono in discussione la strategia e la direzione.

Un cocktail tossico di sfide per Stellantis

Stellantis, come molti produttori europei, si trova ad affrontare una combinazione di fattori negativi che ne stanno minando le prestazioni:

  • Del elevati costi di manodoperasoprattutto in Europa
  • UN calo delle vendite in diversi mercati chiave
  • Del tassi di interesse in aumento che rallentano gli acquisti di veicoli
  • IL investimenti colossali necessari per il passaggio all’elettrico
  • UN forte concorrenza da parte dei produttori cinesiin particolare nel segmento elettrico

Questa situazione ha portato Stellantis, come Volkswagen, Mercedes-Benz e Aston Martin, ad abbassare le previsioni di utili e vendite per l’anno in corso. Il gruppo ha registrato in particolare una media di battuta di Calo del 48% dell’utile netto nella prima metà del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Carlos Tavares: un capo contestato nonostante i suoi successi passati

Al centro di questo tumulto c’è Carlos Tavares, l’attuale CEO di Stellantis. Artefice della fusione che ha dato vita al gruppo, Tavares è noto per il suo approccio al taglio dei costi. Tuttavia, questa strategia sembra oggi raggiungere i suoi limiti di fronte alle sfide della transizione elettrica.

Tavares, il cui contratto scade nel 2026, si trova ad affrontare crescenti critiche. Suo compenso astronomico di 39 milioni di euro suscita indignazione, soprattutto in un contesto di tagli di posti di lavoro e di tensioni sociali all’interno del gruppo. I sindacati in Italia e negli Stati Uniti minacciano uno sciopero per importanti tagli alla produzione.

La questione della sua successione si pone ora in modo acuto. Secondo diverse fonti il ​​consiglio di amministrazione di Stellantis avrebbe avviato la ricerca di un successore. Tuttavia, trovare la gemma rara capace di guidare questo complesso conglomerato si preannuncia una vera sfida.

Un gruppo tentacolare difficile da gestire

Stellantis è un’entità unica nel panorama automobilistico globale. Riunendo non meno di 14 marchi, tra cui Peugeot, Citroën, Opel, Fiat, Chrysler, Jeep e Ram, il gruppo presenta una complessità organizzativa senza rivali.

Questa diversità, se da un lato offre vantaggi in termini di economie di scala e di condivisione dei costi, dall’altro pone anche gravi sfide in termini di gestione e strategia. Come possiamo allineare gli interessi talvolta divergenti di marchi diversi come Maserati e Citroën? Come garantire una transizione coerente all’elettrico per l’intero portafoglio?

Particolarmente preoccupante è il caso di Jeep e Ram, i marchi nordamericani che rappresentano quasi la metà del fatturato di Stellantis. Questi marchi, rinomati per i loro veicoli imponenti e ad alto consumo di carburante, faticano ad adattarsi alla nuova situazione del mercato automobilistico. I loro modelli, diventati troppo costosi, stanno perdendo appeal tra i consumatori mainstream.

La transizione elettrica: una sfida esistenziale per Stellantis

Di fronte all’ascesa dei veicoli elettrici, Stellantis si trova in una posizione delicata. Il gruppo deve investire massicciamente in questa tecnologia per rimanere competitivo, preservando al tempo stesso la propria redditività a breve termine.

Tuttavia, la strategia elettrica di Stellantis sembra meno ambiziosa di quella di alcuni dei suoi concorrenti. Il gruppo fa affidamento su un approccio flessibile, con una gamma di veicoli ibridi plug-in parallelamente allo sviluppo di modelli 100% elettrici. Questa strategia, se da un lato contribuisce a proteggere le finanze del gruppo a breve termine, dall’altro potrebbe rivelarsi rischiosa a lungo termine di fronte ai concorrenti che investono massicciamente nell’elettricità pura.

La sfida è tanto più grande in quanto Stellantis deve elettrizzare un portafoglio estremamente diversificato di marchi, che vanno dalle city car europee ai pick-up americani. Questa transizione richiede investimenti colossali in nuove piattaforme, batterie e catene di produzione adattate.

Quale direzione per il futuro di Stellantis?

Di fronte a queste molteplici sfide, la questione della strategia futura di Stellantis si pone in modo acuto. Chiunque succederà a Carlos Tavares dovrà affrontare diverse sfide importanti:

  • Accelerare la transizione all’elettrico preservando la redditività del gruppo
  • Razionalizzare il portafoglio marchi senza sacrificare la diversità che rende forte Stellantis
  • Gestire le tensioni sociali e reinventare il dialogo con i sindacati
  • Di fronte alla concorrenza cinese, in particolare nel segmento dei veicoli elettrici a prezzi accessibili
  • Ripensare la strategia di prodotto di Jeep e Ram per riconquistare i consumatori americani

Alcuni analisti suggeriscono che il prossimo leader di Stellantis potrebbe provenire dall’esterno del settore automobilistico. Una prospettiva che potrebbe offrire uno sguardo nuovo sulle sfide del settore, ma che comporta anche dei rischi in un ambiente complesso e tecnico come quello automobilistico.

Il futuro di Stellantis resta quindi incerto. Il gruppo ha risorse innegabili, tra cui una forte presenza sui mercati europeo e nordamericano, nonché un portafoglio di marchi prestigiosi. Tuttavia, la sua capacità di navigare nelle acque turbolente della transizione elettrica e di affrontare la concorrenza della Cina ne determinerà il successo a lungo termine.

In questo contesto sarà cruciale la scelta del prossimo leader di Stellantis. Non deve solo avere una visione chiara del futuro dell’automobile, ma anche essere in grado di unire le diverse entità del gruppo attorno ad un progetto comune. Una sfida importante per uno dei più grandi gruppi automobilistici del mondo.

Scritto da Philippe Moureau

Quarantenne appassionato di auto elettriche. Mi interessa la transizione energetica e la lotta alle emissioni di gas serra. Sono un vero appassionato di auto elettriche e un sostenitore dell’ambiente.

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