Swisscom ricorre contro la decisione della Comco

Swisscom ricorre contro la decisione della Comco
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Nel 1° trimestre Swisscom ha aumentato l’utile netto. Il numero uno svizzero delle telecomunicazioni, che ricorre alla TAF contro la decisione (Comco) riguardante la sua rete in fibra ottica, ha realizzato un risultato netto di 455 milioni di franchi (+2,9%).

Tra gennaio e fine marzo il fatturato è diminuito dell’1,6% attestandosi a 2,7 miliardi di franchi, ha comunicato giovedì Swisscom. Anche il risultato operativo prima degli interessi e delle imposte (Ebit) è diminuito dello 0,9% a 568 milioni. Per quanto riguarda il risultato operativo lordo (Ebitda), si è eroso dello 0,8% a 1,15 miliardi.

La performance è stata superiore alle aspettative degli analisti, soprattutto in termini di redditività. Intervistati dall’agenzia AWP, gli esperti avevano previsto in media un fatturato trimestrale di 2,73 miliardi di franchi, un Ebit di 544 milioni e un utile netto di 417 milioni.

Swisscom, riferendosi al ricorso presentato al Tribunale amministrativo federale (TAF), ritiene che la decisione e le motivazioni della Comco non siano chiare su alcuni punti essenziali. Swisscom ritiene di aver agito adeguatamente per quanto riguarda il diritto della concorrenza. La contestazione di questa decisione non ha alcun impatto sulla continua espansione dei collegamenti in fibra ottica.

Nell’ambito del procedimento relativo allo sviluppo della rete in fibra ottica del gigante blu, la Comco ha inflitto a Swisscom una multa di 18,4 milioni di franchi. L’Autorità garante della concorrenza ha ritenuto che lo storico operatore abbia ostacolato l’accesso dei suoi concorrenti alla suddetta rete modificandone le modalità nel 2020, violando così la normativa sui cartelli. La modifica ha effettivamente impedito l’accesso diretto da parte di altri operatori, limitando le possibilità di questi ultimi alla sola distribuzione dei servizi Swisscom con il proprio marchio.

La multa è stata accompagnata da un’ingiunzione a Swisscom di sviluppare in futuro la propria rete in fibra ottica in modo che terzi possano utilizzare questa infrastruttura, garantendo così la diversità dell’offerta in termini di accesso a Internet via cavo in Svizzera. Lo storico operatore di telecomunicazioni svizzero dovrà inoltre, entro la fine del 2025, mettere a norma i collegamenti realizzati in precedenza o disattivarli secondo le proprie preferenze.

Riferendosi al resto dell’esercizio, il gigante azzurro conferma le sue previsioni. L’ex monopolista punta a un fatturato di circa 11 miliardi di franchi. Uno sviluppo simile dovrebbe avere l’Ebitda, previsto tra 4,5 e 4,6 miliardi. Quest’anno l’operatore intende investire 2,3 miliardi, una somma che l’anno scorso era salita a 2,29 miliardi.

/ATS

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