Titoli di Stato sotto i riflettori

Titoli di Stato sotto i riflettori
Titoli di Stato sotto i riflettori
-

La Fed ha finalmente dato il via al suo ciclo di allentamento tagliando il tasso di riferimento per la prima volta in più di quattro anni, nel tentativo di ridurre al minimo le perturbazioni dei tassi di interesse per l’economia degli studenti.

Il taglio di 50 punti base potrebbe aver sorpreso molti, ma da tempo segnaliamo che la Fed è molto indietro nel tagliare i tassi. Prima della decisione di politica monetaria, lo spread tra il tasso dei fondi federali e le obbligazioni a due anni era il più ampio degli ultimi 45 anni. L’estremità a breve scadenza della curva è più sensibile ai movimenti dei tassi di interesse e l’inversione indica che il mercato si aspetta cali più profondi nei prossimi mesi.

L’equilibrio dei rischi è cambiato

Questa volta, la riduzione era stata ben anticipata dopo che il presidente della Fed Jerome Powell aveva affermato che “è giunto il momento di adeguare la politica” durante il suo discorso a Jackson Hole. La decisione di Powell è stata influenzata dai nuovi dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione. Il mercato del lavoro ha continuato a mostrare un rallentamento con un aumento del tasso di disoccupazione e un ritmo più moderato di creazione di posti di lavoro, aumentando i rischi attorno all’obiettivo massimo di occupazione. D’altro canto, i continui progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2% hanno ridotto i rischi legati all’obiettivo di stabilità dei prezzi. Ciò ha fornito un migliore equilibrio tra i due obiettivi statutari della Fed, richiedendo un aggiustamento della politica.

Di conseguenza, i titoli del Tesoro statunitensi (Bloomberg US Aggregate Treasuries Index) hanno recuperato le perdite subite all’inizio dell’anno e hanno registrato rendimenti positivi sugli investimenti ogni mese da maggio.

Buoni rendimenti sui titoli di Stato americani dopo il primo taglio dei tassi d’interesse

Fonte: Bloomberg, Jupiter, al 30.04.24. I titoli del Tesoro statunitensi sono l’indice dei titoli del Tesoro Bloomberg.

Nonostante la ripresa, i titoli del Tesoro statunitensi potrebbero ancora offrire un buon valore. Il grafico qui sopra mostra che l’inizio del ciclo di riduzione dei tassi da parte della Fed è di buon auspicio per i titoli di Stato statunitensi. Il grafico, che utilizza dati risalenti al 1973, mostra una tendenza al rialzo dei rendimenti totali degli investimenti nei tre anni successivi al primo taglio dei tassi in un ciclo di allentamento.

Sebbene molti operatori di mercato abbiano già segnalato che la maggior parte del rialzo dei titoli del Tesoro potrebbe essere ormai alle nostre spalle, non siamo d’accordo con tale valutazione. Storicamente, i mercati tendono a sottovalutare la portata dell’allentamento monetario.

In ogni caso, in questa fase, i titoli di Stato investment grade e l’esposizione alla durata ci sembrano coperture interessanti. Se da ora in poi l’economia dovesse rallentare in modo più significativo, la Fed e le altre banche centrali potrebbero essere costrette ad accelerare il ritmo dell’allentamento, aprendo la strada a un’ulteriore compressione dei rendimenti. In questo scenario, gli asset rischiosi come le azioni o il credito potrebbero soffrire e le obbligazioni di alta qualità potrebbero offrire ancora una volta una forte diversificazione.

Riteniamo che il mercato del lavoro statunitense potrebbe continuare a indebolirsi e che i giorni migliori dei consumi statunitensi potrebbero essere ormai alle nostre spalle.

Anche altre economie non sembrano particolarmente resilienti. L’Eurozona sta mostrando una crescita economica anemica e una mancanza di creazione di credito, mentre l’aumento dei prezzi dell’energia e la concorrenza della Cina pesano sul settore industriale. La stessa Cina sta ancora affrontando una grave crisi immobiliare e il sostegno politico finora sembra piuttosto inefficace.

Sebbene gli ultimi trimestri siano stati migliori nel Regno Unito, vediamo ancora molti ostacoli, come l’entità della rivalutazione dei mutui e il limitato spazio fiscale. L’Australia ha registrato la crescita più bassa degli ultimi 30 anni (escluso il COVID) nel secondo trimestre del 2024, mentre la crescita del PIL della Nuova Zelanda è già in territorio negativo.

Mercati del credito: esposizione inferiore, meno ciclicità e selettività

Riteniamo che gli spread creditizi siano molto bassi considerati i rischi per la crescita. Questo è il motivo per cui, negli ultimi trimestri, abbiamo ridotto l’esposizione creditizia in tutti i nostri portafogli.

Preferiamo limitare l’esposizione ai settori ciclici come la vendita al dettaglio, i prodotti chimici e l’automotive, concentrandoci invece su società “attraverso il ciclo” con asset tangibili come telecomunicazioni e reti via cavo. I titoli finanziari, e in particolare i CoCo con una data di rimborso breve, offrono ancora un valore decente rispetto al credito non finanziario generico.

La Fed è l’ultima delle principali banche centrali ad iniziare a tagliare i tassi. Altri, come la Banca Centrale Europea, la Banca d’Inghilterra e la Banca Nazionale Svizzera, sono già sulla strada dell’allentamento. Riteniamo che questo contesto darà impulso ai titoli di Stato, poiché la sicurezza e i rendimenti saranno considerazioni importanti per gli investitori.

-

PREV Fitch Solutions prevede un rimbalzo della crescita nel 2025 al 4,9%
NEXT La ristrutturazione dei condomini è in forte espansione nella regione parigina