Fiscalità: operazione lumaca, preoccupazione… la tassa sugli automezzi pesanti semina discordia in Alsazia

Fiscalità: operazione lumaca, preoccupazione… la tassa sugli automezzi pesanti semina discordia in Alsazia
Fiscalità: operazione lumaca, preoccupazione… la tassa sugli automezzi pesanti semina discordia in Alsazia
-

È un progetto della Comunità Europea dell’Alsazia che riunisce i dipartimenti del Basso Reno e dell’Alto Reno. Una tassa che la struttura interdipartimentale intende imporre agli automezzi pesanti di peso superiore alle tre tonnellate e mezzo che transitano sull’autostrada A35, l’asse che attraversa la regione da nord a sud. Per il momento si tratta solo di un progetto, sicuramente a buon punto, ma la cui realizzazione dovrà ancora essere votata il 21 ottobre. Questo progetto preoccupa gli attori economici, a cominciare dal settore dei trasporti, che invita a manifestare lunedì 7 ottobre.

Questo è un pedaggio che i camion dovranno pagare a seconda della distanza percorsa. L’obiettivo è alleggerire le strade e riequilibrare il traffico di transito dei mezzi pesanti. La situazione è speciale. A causa delle tasse troppo elevate sulle strade tedesche, un grande flusso di camion fa la deviazione attraverso l’Alsazia per evitare di pagare oltre il Reno. Il traffico viene così trasferito sulla A35 e sulle strade limitrofe. Dall’ultimo aumento della tassa sul lato tedesco alla fine del 2023, la regione dell’Alsazia ha registrato un aumento di quasi il 20% nel numero di veicoli pesanti in circolazione sulle sue strade principali. Nel mese di agosto è stato addirittura registrato un picco del 30%.

Circa 64 milioni di euro all’anno di royalties

L’importo finale non è stato ancora deciso e lunedì si terrà un nuovo incontro tra le varie parti interessate e gli eletti per affrontare, tra gli altri, l’argomento. Viene menzionata la somma di 15 centesimi al chilometro, dove la tassa tedesca è da tre a quattro volte superiore. In Francia, i futuri reali alsaziani potrebbero fruttare fino a 64 milioni di euro all’anno.

Tutti gli attori economici. Tutti evidenziano il possibile impatto sul potere d’acquisto dei consumatori con un rinvio di questa nuova tassa sui prodotti venduti. Una situazione molto delicata per le autorità pubbliche, nel pieno del dibattito sulla tassazione per ridurre i deficit, ma anche per il governo che non vuole vedere ricomparire il movimento dei “cofani rossi”, nato nel 2013 in Bretagna contro una precedente ecotassa progetto nazionale.

-

PREV I mercati azionari mondiali tra occupazione americana e rischio geopolitico
NEXT Troppo cara la nuova Renault 5 elettrica? Non così sicuro con questa offerta che la rende più interessante di una Clio