Durante l’estate il consumo energetico si indebolisce mentre la produzione di fonti rinnovabili, come i pannelli solari, è più abbondante. Questa situazione costituisce una sfida per la rete, che deve destreggiarsi tra l’offerta (fornita in particolare dalle centrali nucleari, che funzionano di nuovo a pieno regime) e la domanda per preservare le infrastrutture.
Queste infatti potrebbero sovraccaricarsi in caso di eccessiva fornitura. Una soluzione è scaricare parzialmente la rete esportando il surplus. Come ultima risorsa, Elia ha pianificato di disconnettere i grandi parchi fotovoltaici o eolici offshore (senza però incidere sull’approvvigionamento domestico).
Tuttavia, non dovevamo arrivare a questo. I mesi di giugno e luglio sono stati leggermente più bui della media e la resa dei pannelli fotovoltaici è stata “notevolmente inferiore rispetto alle estati precedenti”. Inoltre anche i consumi sono leggermente aumentati rispetto alle estati precedenti (+500 MW), nota Elia. Tutti questi elementi combinati hanno fatto sì che dovessimo esportare meno energia del previsto.
In totale, Elia ha inviato 23 messaggi di avvertimento ai partner per far incontrare meglio domanda e offerta. In reazione a questi messaggi, “abbiamo osservato in generale un adattamento delle posizioni dei partecipanti al mercato”, ha osservato il gestore.
«Per le prossime estati Elia sta lavorando con gli operatori di rete a un piano volto a sviluppare ulteriormente la flessibilità del mercato», obiettivo «urgente e necessario».
