I mercati azionari mondiali tra occupazione americana e rischio geopolitico

I mercati azionari mondiali tra occupazione americana e rischio geopolitico
I mercati azionari mondiali tra occupazione americana e rischio geopolitico
-

Parigi (awp/afp) – I mercati azionari mondiali oscillano lunedì tra l’ottimismo generato venerdì dalla pubblicazione di solidi dati sull’occupazione negli Stati Uniti e la cautela di fronte all’escalation militare in Medio Oriente.

Dopo l’apertura, i mercati europei si muovono leggermente al ribasso: intorno alle 9.50 Parigi perde lo 0,12%, Francoforte lo 0,34% e Londra lo 0,12%. Per quanto riguarda la Borsa svizzera, il suo indice di punta SMI ha perso lo 0,22% intorno alle 10:20.

In Asia, Tokyo ha guadagnato l’1,68% alla chiusura, mentre Hong Kong ha guadagnato l’1,28% intorno alle 9:50.

Venerdì Wall Street ha chiuso in rialzo, con l’indice Nasdaq in rialzo dell’1,22%, il più ampio indice S&P 500 in rialzo dello 0,90% e il Dow Jones che ha addirittura stabilito un nuovo record di chiusura (+0,81%). Gli investitori si trovano ad affrontare impulsi contrastanti.

Sono invece “rassicurati dai dati sull’occupazione americana di settembre”, pubblicati venerdì, secondo John Plassard, specialista in investimenti di Mirabeau. Il tasso di disoccupazione è leggermente sceso a settembre negli Stati Uniti, al 4,1% rispetto al 4,2% del mese precedente, con la creazione di posti di lavoro in forte aumento e ben al di sopra delle aspettative del mercato, secondo i dati pubblicati venerdì dal Dipartimento del Lavoro.

Questi dati, esaminati dagli investitori per stabilire se l’economia americana sprofonderà nella recessione, “supportano lo scenario secondo cui il mercato del lavoro americano (…) potrebbe resistere un po’ meglio del previsto”, secondo Taylor Nugent, economista degli Stati Uniti. Banca nazionale australiana.

In questo contesto, i tassi sui mercati obbligazionari stanno salendo, nella misura in cui i mercati si aspettano meno tagli dei tassi da parte della Fed per sostenere l’economia. Intorno alle 9.50, il rendimento del titolo americano a dieci anni ha raggiunto il 3,99%, dopo il 3,96% di venerdì, mentre su due anni si è attestato al 3,96%, contro il 3,92%.

D’altro canto, però, gli investitori restano preoccupati per l’attuale escalation militare in Medio Oriente. Esattamente un anno dopo l’attacco di Hamas contro Israele che ha scatenato la guerra in corso nella Striscia di Gaza, il conflitto si è esteso al Libano, dove l’esercito israeliano sta effettuando attacchi e incursioni contro Hezbollah.

Le domande sulla possibile risposta di Israele dopo gli attacchi di Teheran contro il suo territorio la scorsa settimana sono particolarmente nelle menti degli investitori, che temono il conseguente aumento dei prezzi del petrolio e i suoi effetti potenzialmente inflazionistici e recessivi.

Il prezzo dell’oro nero è già aumentato di oltre il 9% la scorsa settimana. Intorno alle 9.50 di lunedì questa dinamica continua: il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord, con consegna a dicembre, sale dello 0,88% a 78,74 dollari. Il prezzo del barile del titolo americano West Texas Intermediate (WTI), con scadenza a novembre, è aumentato dell’1,12%, a 75,22 dollari.

“Mentre i mercati avevano eliminato quasi ogni premio geopolitico sul prezzo del petrolio, eccolo tornato”, riassume Xavier Chapard, stratega di LBP AM. Nella zona euro, i mercati conosceranno lunedì alle 8:30 GMT i dati sulle vendite al dettaglio del mese di agosto, che daranno una nuova immagine dell’economia del Vecchio Continente, mentre la Germania continua a sprofondare nella crisi .

Gli ordini industriali, un indicatore chiave per il settore manifatturiero del paese, sono diminuiti del 5,8% su un mese, secondo i dati pubblicati lunedì dall’istituto di statistica Destatis.

Arcadio Litio bondit

Lunedì le azioni del produttore statunitense di litio Arcadium Lithium sono salite di quasi il 50% alla Borsa di Sydney, dopo che il colosso minerario Rio Tinto ha confermato che stava valutando una possibile acquisizione della società con sede negli Stati Uniti. Il gruppo minerario anglo-australiano ha dichiarato in un comunicato stampa di essersi rivolto alla società in vista di una possibile acquisizione, “senza impegno”. “Non vi è alcuna certezza in questa fase che una transazione verrà approvata e finalizzata”, ha aggiunto.

Jenoptik voleva

Il produttore tedesco di sistemi ottici e laser Jenoptik (+4,68%) è ricercato in una nota di Deutsche Bank che alza la raccomandazione sul titolo a “acquistare”.

Riacquisto di azioni da Amundi

Il gestore patrimoniale francese Amundi (+1,57%) ha lanciato lunedì un programma di riacquisto di azioni proprie che dovrebbe “ammontare ad un massimo di 1 milione” di azioni, pari allo “0,5% del capitale sociale”, ovvero “80 milioni di euro”, nei prossimi diciotto mesi, ha annunciato lunedì in un comunicato stampa.

afp/vj

-

PREV Barb Morgan prende le redini della tecnologia a Temenos
NEXT “Una maggiore tassazione dei più ricchi li costringerebbe a cambiare il loro stile di vita”