Unioni civili, matrimonio… Quali sono i vantaggi e gli svantaggi finanziari?

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Di Laurene Fertin
pubblicato su

28 24 aprile alle 16:42

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Amarsi e unirsi: sì, ma quale regime scegliere? Matrimonio o unione civile? In entrambi i casi, queste unioni civili vincolano due persone, siano esse dello stesso sesso o meno.

D’altro canto, gli impegni di ciascuna parte non sono gli stessi. Proprietà comune, patrimonio, bilancio della vita quotidiana, eredità… Il matrimonio e il PACS hanno analogie, ma anche differenze.

Per fare la scelta giusta è necessario per valutare i pro e i contro prima di iniziare. - fai il punto.

Matrimonio, PACS, di cosa stiamo parlando?

Il matrimonio e il PACS (Patto di Solidarietà Civile) lo sono entrambi elementi contrattuali organizzare la vita di coppia.

Il matrimonio è previsto dagli articoli da 143 a 164 del codice civile. Esiste il PACS, previsto dagli articoli da 515-1 a 515-8 del codice civile dal 1999, in risposta al matrimonio che allora non autorizzava l’unione di due persone dello stesso sesso. Questo è ormai il caso dalla legge del 17 maggio 2013.

Si celebra il matrimonio nel municipio, davanti al sindaco o al suo vice, ricorda il sito del Ministero della Giustizia. L’accordo PACS è registrato presso il municipio o davanti al municipio IL notaio. I due contratti (matrimonio e PACS) possono essere registrati insieme all’atto di nascita dei partner.

Regimi matrimoniali e divisione dei beni

Sia nel matrimonio che nelle unioni civili esistono diversi regimi matrimoniali, più o meno vincolanti e quindi vincolanti.

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Il regime predefinito per il matrimonio è quello di comunione dei beni ridotta ad acquisizioni. Come precisa service-public.fr, ciò significa che la proprietà che possedevi prima del matrimonio rimarrà di tua proprietà. I beni acquisiti una volta sposati, invece, diventeranno proprietà comune dei coniugi. In caso di divorzio verranno condivisi solo i beni acquisiti congiuntamente.

Per il PACS, il regime predefinito è separazione dei beni. Ciò prevede che ogni persona rimanga proprietario di sua proprietà prima e durante i Pacs. In caso di separazione, ciascuno recupererà i propri beni e in caso di beni acquistati congiuntamente, questi dovranno essere venduti o riacquistati da uno dei partner, spiega lo studio legale CCL, specializzato in diritto di famiglia.

Per il PACS i coniugi possono anche decidere di unirsi in regime di comproprietà. In questo caso la merce acquistata congiuntamente appartiene in parti uguali ad entrambe le parti.

Conto cointestato o separato?

La questione del budget è una questione centrale nel matrimonio come nelle unioni civili. Come ci ricorda service-public.fr, le due persone interessate (sia dal matrimonio che dal PACS) possono aprire un conto congiunto. Entrambi possono avere procura.

Gli sposi potranno anche aprire, a loro due nomi:

  • Un libretto bancario “il cui tasso di remunerazione non è regolamentato”, precisa service-public.fr;
  • Un contratto di assicurazione sulla vita.

D’altro canto, altri prodotti di risparmio possono essere aperti solo a nome di una stessa persona, specifica service-public.fr, come Livret A, PEL (Piano di risparmio casa) o anche PEA (Piano di risparmio d’azione).

Possono aprire anche i coniugi un conto bancario indivisovale a dire un conto appartenente a più persone (contitolari) “sul quale tutte le operazioni (prelievo, deposito, ecc.) devono essere convalidate da tutti i co-titolari”, precisa il Ministero dell’Economia.

I debiti

In entrambe le unioni, sia matrimonio che PACS, lo sono tutti solidarietà con i debiti contratti dal partner per le esigenze della vita quotidiana.

Nel caso dei PACS, per acquisti con credito, la solidarietà si esercita soltanto “se hai dato il tuo consenso al momento dell’acquisto”, precisa service-public.fr. E riguardo prestitiil coniuge è solidalmente responsabile solo per “una modica somma necessaria alla vita quotidiana della coppia” e per “somme ragionevoli in relazione allo stile di vita del nucleo familiare qualora siano stati contratti più prestiti”.

D’altro canto, debiti personali contratti sono a carico dell’interessato in due casi: prima del PACS e durante il PACS, al di fuori delle esigenze della vita quotidiana.

Per il matrimonio le condizioni sono diverse, soprattutto per quanto riguarda i debiti contratti da uno dei coniugi. Se il regime matrimoniale scelto è quello di comunione dei beni, “Tutti devono pagare la metà del debito”. Se il regime matrimoniale scelto è quello di separazione dei beni, “è responsabile solo chi ha contratto il debito”.

Se contrai un debito solo per interesse strettamente personale (o nell’interesse dei tuoi beni personali), sei responsabile solo tu.

Service-public.fr

Le tasse

Per quanto riguarda le tasse, sia nel regime PACS che in quello matrimoniale, le coppie realizzano una dichiarazione congiunta e sono tassati congiuntamente.

“Alla coppia viene inviata un’unica notifica fiscale, a nome di ciascun coniuge”, aggiunge service-public.fr

Anche qui lo sono entrambi i coniugi unito dell’imposta da pagare: l’amministrazione fiscale può infatti chiedere all’uno o all’altro di saldare l’intero pagamento.

Protezione sociale

“Se uno dei membri della tua coppia è affiliato assicurazione sanitaria complementare, verificare se anche l’altro può beneficiare della copertura sanitaria”, sottolinea service-public.fr.

Se ti sposi o contrai un’unione civile, è essenziale per apportare il cambiamento di situazione all’ente che versa la RSA, l’ASS (Assegno Specifico di Solidarietà), l’AER (Assegno Equivalente alla Pensione), l’Aspa (Assegno di Solidarietà per Anziani), l’Assegno di Vedovietà o anche l’AAH (Assegno per Adulti Disabili).

In caso di morte

Se la coppia è sposata e uno dei due coniugi muore, lo diventa il marito o la moglie l’erede. Tuttavia, altri eredi legittimi può anche ricevere una quota di tutta la proprietà.

D’altra parte, la persona deceduta potrebbe aver scritto una volontà in cui sia espressamente annotata la quota di eredità spettante alla sua metà.

Nell’ambito del PACS è anche e soltanto il testamento che consente alla persona che rimane in vita di beneficiare di un’eredità.

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