Nawal Chraibi: Gravidanza e risonanza

Nawal Chraibi: Gravidanza e risonanza
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Doppio significato e doppia risonanza per Nawal Chraibi. Attraverso i suoi studi e la sua carriera, così come le sue funzioni all’interno dell’orgoglio nazionale che è l’UM6P e il suo intero ecosistema.

“La donna giusta al posto giusto” diremo, e nel modo più modesto. Dopo aver lavorato presso prestigiose società di consulenza a Parigi tra il 2000 e il 2007, è tornata in Marocco. Ha poi lavorato per Alcatel Lucent, poi per la Fondazione MAScIR, ricoprendo un incarico dirigenziale fino a dicembre 2009. Nel dicembre 2018 è stata nominata Amministratore Delegato. Dall’ottobre 2022 dirige anche Moldiag e IAS-UM6P, l’Istituto per gli Studi Avanzati, centro di eccellenza transdisciplinare dell’UM6P.

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Rivolgendosi al Paese e all’impresa, lo fa attraverso il suo asse privilegiato, Ricerca & Sviluppo e innovazione, convinto “che R&S, innovazione e formazione, non solo siano motori di competitività ma anche leve per lo sviluppo sostenibile degli Stati”. Lei conferma questa convinzione sottolineando “che il Marocco ne è consapevole, come dimostra il progetto UM6P realizzato dal colosso OCP”. Aggiunge “la sfida che ciò rappresenta e l’attuazione da parte di molti ministeri di strategie e programmi per incoraggiarlo”. Interrogata sul futuro, non si dissocia da questo asse di ricerca e sviluppo, invitando le autorità pubbliche “ad avviare meccanismi di incentivi e finanziamenti commisurati alle dimensioni delle imprese e dei loro settori”. Nota inoltre l’evoluzione delle imprese e la loro crescente competitività “grazie all’innovazione, alla ricerca e sviluppo, all’apertura al mondo e alla CSR”. Ma non si tratta di adagiarsi sugli allori, “si tratta di facilitare l’accesso agli appalti pubblici per le nostre imprese, in modo che possano essere referenziate ed esportare a livello internazionale”.

Nawal Chraibi non nasconde la sua soddisfazione per la sua professione: “Mi sento incredibilmente fortunata ad aver avuto questa opportunità… entrare a far parte dell’ecosistema UM6P ha intensificato e arricchito la mia passione. È un privilegio essere un pilastro della conoscenza dedicato alla ricerca e allo sviluppo, all’alta formazione e all’innovazione… i benefici in termini di sviluppo intellettuale e grandi incontri trascendono la nozione di lavoro per diventare fonte di felicità… come diceva Confucio – scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai un giorno in vita tua. Detto questo, è difficile immaginare un’azienda modello senza Nawal Chraibi. Tuttavia, attraverso la sua esperienza della crisi sanitaria del 2020, evidenzia un aspetto importante per qualsiasi modello: “in Moldiag ho capito, durante questa pandemia, quanto sia cruciale per le aziende pensare alla sicurezza sanitaria e alla sovranità del nostro Paese, sia in termini di tecnologia, energia o cibo. Il “Made in Morocco” deve essere promosso e radicato”. Poi si sofferma sulle competenze nazionali in grado di produrre e garantire questa sicurezza: “Il Marocco ha preso coscienza delle competenze tecniche, tecnologiche e scientifiche nazionali e, naturalmente, le ricercatrici, i tecnici e le dottorande hanno il loro ruolo da svolgere in questa trasformazione”.

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Per quanto riguarda il suo ruolo in questa trasformazione, è entusiasta di continuare il suo lavoro presso l’UM6P, incentrato sulla ricerca applicata, sull’innovazione e su una visione focalizzata sull’Africa. Mira a collocare l’università tra le università riconosciute a livello mondiale nei campi dell’UM6P, a sviluppare le competenze di domani nelle tecnologie e a partecipare alla trasformazione della mentalità dei giovani per preparare la prossima generazione.

Domani si svolgerà anche il censimento generale, che consentirebbe a Nawal Chraibi di valutare i progressi compiuti nell’emancipazione delle donne nell’istruzione, di identificare i ritardi e di agire in un’ottica di pari opportunità per tutte le donne. Le donne che Margaret Thatcher considerava più nell’azione che nella parola, che Nawal Chraibi racconta della sua esperienza in un ambiente “maschile” non sempre incline a facilitarle il compito, sottolineando così la capacità delle donne di essere concrete e di agire nonostante gli ostacoli.

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