AMS Osram ristruttura il suo business micro-Led

AMS Osram ristruttura il suo business micro-Led
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AMS Osram sta intraprendendo una vasta ristrutturazione della sua attività micro-Led, in seguito all’annullamento di un progetto da parte di un importante cliente. L’operazione, che riguarda 500 dipendenti, costerà 700 milioni di euro. I risultati trimestrali sono diventati rosso vivo.

L’importo di 700 milioni comprende ammortamenti di 513 milioni di euro e costi una tantum di 119 milioni, entrambi rilevati nel 1° trimestre, secondo il comunicato stampa pubblicato venerdì dal gruppo austro-tedesco di semiconduttori e sensori ottici. A fine febbraio AMS Osram stimava l’importo degli ammortamenti tra i 600 ei 900 milioni di franchi.

Nel corso dell’anno potrebbero però sorgere costi aggiuntivi, nell’ordine di 70 milioni di euro, avverte la direzione.

La ristrutturazione interesserà l’attività micro-Led in Germania ma soprattutto in Malesia, dove il gruppo aveva investito 1,3 miliardi di euro in un nuovo stabilimento a Kulim. Questo sito sarà abbandonato e dedicato al noleggio. AMS sta anche cercando di rescindere il contratto di sale-lease-back per la fabbrica di Kulim. Il debito a lungo termine dovrebbe così essere ridotto di 400 milioni di euro.

Tuttavia, l’azienda prevede un miglioramento della liquidità di 100 milioni di euro e dell’utile operativo rettificato Ebit di 100 milioni anche entro il 2025, rispetto alla situazione che si sarebbe verificata se il progetto micro-Led fosse continuato.

Rifocalizzazione sul core business

Secondo gli analisti il ​​cliente in questione è il colosso tecnologico Apple. La collaborazione tra le due aziende si è concentrata sullo sviluppo di LED di dimensioni pixel, che avrebbero potuto essere utilizzati per gli schermi degli smartwatch, rispettivamente dell’Apple Watch. Il giorno successivo all’annuncio, le azioni AMS Osram hanno perso quasi il 40% del loro valore in un giorno, e il micro-Led era stato fino ad allora visto come un importante motore di crescita per il gruppo.

AMS pubblica anche i dati del primo trimestre. I ricavi sono scesi del 9% a 847 milioni di euro. Il margine lordo rettificato si è attestato al 28%. L’Ebit rettificato si è contratto del 13% a 44 milioni di euro, per un margine correlato del 5,2%, in calo di 20 punti base. La ristrutturazione dell’attività micro-Led ha ampliato la perdita netta, che ha raggiunto i 710 milioni di euro, a fronte di un esborso di 134 milioni nel primo trimestre 2023.

Questi dati sono in linea, alcuni leggermente superiori, con le previsioni della comunità finanziaria. Gli analisti contattati da AWP si aspettavano in media un fatturato di 846 milioni di euro, un margine lordo del 27,2%, un EBIT rettificato di 42,5 milioni per un relativo margine del 5%.

Per il secondo trimestre il management prevede un fatturato compreso tra 770 e 870 milioni di euro. Il margine operativo lordo (Ebitda) è previsto tra il 14 e il 17% (1° trimestre: 16,3%).

Per l’intero anno, AMS punta sull’efficacia del suo nuovo piano strategico denominato “Re-establish-the-Base”, che mira a concentrarsi nuovamente sul proprio core business. Verranno abbandonate le attività con un fatturato compreso tra 300 e 400 milioni di euro. L’Ebit rettificato è previsto in miglioramento di 75 milioni entro la fine dell’anno. La spesa per investimenti (Cape) sarà ridotta a 450 milioni, rispetto ai 700 milioni precedenti.


ats, awp

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