Come l’Europa cerca di attrarre capitali

Come l’Europa cerca di attrarre capitali
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Come facilitare l’accesso ai capitali sui mercati europei? Christian Noyer, ex governatore della Banca di Francia, ha lavorato sull’unione dei mercati, le sue conclusioni saranno presentate in mattinata. Forse l’inizio di una risposta al puzzle che divide l’Europa.

A differenza delle merci e delle persone, i capitali non possono ancora circolare liberamente all’interno dell’Unione. Ecco perché resta molto complicato reperire le centinaia di miliardi necessari per finanziare la transizione energetica, la difesa o l’innovazione. Le startup lo sanno meglio di chiunque altro. Le banche, lo strumento più comune per finanziare l’economia europea, sono spesso troppo caute per sostenerle. Le più promettenti si affidano agli investitori stranieri, soprattutto americani, per svilupparsi. Da dieci anni i 27 parlano di liberalizzazione del mercato dei capitali. Dieci anni di trattative e ancora nessun accordo in vista.

La resistenza dei piccoli stati europei

All’ultimo Consiglio europeo, una dozzina di Stati si sono uniti contro tutte le iniziative recentemente avanzate dall’Unione Francia. Parigi, con il sostegno di Germania, Polonia, Italia e Spagna, vuole fornire all’Europa un mercato commisurato al suo Pil e ai suoi bisogni. Ma i piccoli Stati, come il Lussemburgo, l’Irlanda o i paesi baltici, si oppongono a qualsiasi riavvicinamento. La regolamentazione accomodante o il regime fiscale che hanno messo in atto per attirare capitali potrebbero essere messi in discussione dall’unione dei mercati.

Il rapporto presentato giovedì 25 marzo da Christian Noyer cerca di rompere questa impasse con proposte concrete. Serviranno come base per il lavoro tecnico. L’accordo politico non sarà trovato prima della formazione della nuova commissione prevista per l’autunno.

Un nuovo prodotto di risparmio europeo

Per finanziare l’economia europea, Christian Noyer offre un nuovo prodotto di risparmio europeo. Un prodotto che beneficerebbe di un’etichetta europea, ma che potrebbe essere disponibile in ogni paese secondo le sue specificità. Il prodotto dovrà essere sufficientemente attraente da drenare i risparmi degli individui depositati nei conti bancari. Secondo Bruno Le Maire, ministro dellaEconomia, favorevoli a questo piano di risparmio europeo, sarebbero disponibili 35.000 miliardi di euro, bloccati su assicurazioni sulla vita o altri conti di risparmio nei 27 Stati membri. Il denaro verrebbe investito per l’80% in aziende europee.

L’altra strada riguarda le banche. Christian Noyer propone di trasformare i loro debiti in un pacchetto di titoli da rivendere sul mercato del debito privato. Questa cartolarizzazione ridurrebbe il loro bilancio, dando loro spazio di manovra per finanziare l’economia reale. Questo è ciò che viene comunemente praticato nei paesi anglosassoni, a volte a dispetto delle rigidissime norme internazionali introdotte dopo la crisi finanziaria del 2008. Christian Noyer ritiene che le normative europee siano già sufficientemente protettive. L’ex governatore vuole infine migliorare la regolamentazione del mercato centralizzandolo, un tema che senza dubbio richiederà ancora molte discussioni prima di giungere ad una conclusione.

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