Il Benin nel club dei migliori studenti

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Venerdì 19 aprile l’agenzia di rating S&P Global Ratings (Standard & Poor’s) ha alzato il rating del credito sovrano a lungo termine del Benin in valuta locale ed estera da “BB-” a “B+”, con outlook stabile. Il rating di Cotonou, uguale a quello della Costa d’Avorio, è il migliore della sottoregione dell’UEMOA

Per l’agenzia Standard & Poor’s, questa revisione al rialzo del rating del Benin riflette “le solide prospettive economiche del Paese”. La crescita economica sarà in media del 6,4% nel periodo 2024-2027, grazie principalmente agli sforzi delle autorità per diversificare l’economia attraverso investimenti pubblici e riforme strutturali. Anche se gli investimenti nelle infrastrutture hanno talvolta solo un impatto moderato sulla crescita, costituiscono comunque le leve per la trasformazione a lungo termine dell’economia. I programmi attualmente attuati mirano principalmente alla capacità produttiva del Paese rafforzandone il ruolo nella catena del valore nei settori agroalimentare e tessile, nonché nelle infrastrutture. Un esempio di ciò è la rapidissima operatività della zona economica speciale Glo-Djigbé (SEZ) e la concomitante espansione del porto di Cotonou.

Grande resilienza economica

Le riforme strutturali del Benin sembrano dare i loro frutti, ma poiché queste trasformazioni sono intrinsecamente lente, la sua economia rimane relativamente piccola e il suo PIL pro capite è basso, inferiore a 1.700 dollari nel 2024. Tuttavia, tra le economie di dimensioni simili, ha dimostrato una maggiore resilienza negli ultimi anni. anni, nonostante una serie di shock esterni. Nonostante l’aumento del debito estero e del deficit di bilancio, gli analisti dell’agenzia S&P Ratings Global ritengono che la flessibilità politica del paese e il suo slancio verso le riforme contribuiranno a ripristinare spazio di manovra e a stimolare la crescita economica.

L’agenzia S&P Ratings Global è fiduciosa sulla capacità del Benin di finanziare le riforme strutturali avviate dal governo Talon. “Forti rapporti con i donatori internazionali sosterranno l’attuazione delle riforme e forniranno l’accesso ai finanziamenti a tassi agevolati», assicurano i suoi analisti. Si ricorda che, nel dicembre 2023, il FMI ha approvato la terza revisione del programma di 42 mesi nell’ambito dell’Extended Financing Facility, che ha portato ad un esborso di 136 milioni di dollari. Ha inoltre approvato una richiesta per un accordo biennale nell’ambito del Fondo per la resilienza e la sostenibilità (RSF) di 200 milioni di dollari per il periodo.

Di AJ.SComitato di redazione

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