Anatole Édouard Nicolo, dall'ombra alla luce – Il mio blog

Anatole Édouard Nicolo, dall'ombra alla luce – Il mio blog
Anatole
      Édouard
      Nicolo,
      dall'ombra
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      Il
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UNAl 43 di boulevard Gaston-Ramon, in una “città di medie dimensioni” con un castello fortificato, c’è una casa di riposo, dove Anatole Édouard Nicolo si trasferisce con la madre e il fratello dopo il divorzio dei genitori. A questo indirizzo nasce il sentimento di vergogna specifico del declassamento, all’ombra del quale Anatole si costruisce e inventa le bugie che gli permettono di creare un’illusione quando viene invitato da un amico nella sua bella casa e, più tardi, di fronte alle ragazze con cui “esce” “consolare [son] ego danneggiato da [sa] vita di merda”.

Una sincerità commovente

Tutto ciò che sogna è una vita normale, in cui non sentirebbe sua madre singhiozzare dietro la porta del bagno o non vedrebbe suo padre, un artista, vivere in uno squat. Mentre suo fratello (il rapper Georgio) vive la sua passione, Anatole cerca se stesso distribuendo volantini all'uscita della metropolitana di Parigi. Vicino al leone di bronzo, ai piedi della statua della Repubblica, inizia a scrivere. “Ho scritto di biciclette, dei fattorini di Uber Eats, dei loro culi in sella, dei loro polpacci modellati dai chilometri di prove a tempo.”LEGGI ANCHE “Le Point” arriva al Livre sur la place di Nancy

In un caffè, uno sconosciuto che lo vede scarabocchiare gli si avvicina. Non è un editore, ma la sua mano tesa, e il suo amore, permetteranno ad Anatole di diventare se stesso. Di una sincerità commovente, questo romanzo di formazione, già incoronato dal Premio del manoscritto inviato da La Poste, testimonia il sentimento di im […] Per saperne di più

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