Taglio dei tassi (di nuovo) rinviato

Taglio dei tassi (di nuovo) rinviato
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La forte inflazione rinvia il calendario dei tagli dei tassi da parte della Fed. L’attacco dell’Iran a Israele aumenta la tensione in Medio Oriente. Gli utili potrebbero confermare le tendenze sottostanti.

I mercati americani sono stati appesantiti dai dati sull’inflazione, che hanno deluso le speranze di un rapido taglio dei tassi da parte della Fed, e dai timori di un peggioramento del conflitto in Medio Oriente. Le previsioni contrastanti delle banche alla fine della scorsa settimana hanno inoltre aumentato la volatilità dei titoli e rafforzato l’avversione al rischio. L’elevata probabilità di un taglio dei tassi da parte della BCE a giugno ha permesso allo Stoxx Europe 600 di ottenere una performance migliore, con una performance del -0,1% (in euro) rispetto al -1,5% (in dollari) dell’indice S&P 500, mentre il Topix giapponese è salito del 2,1 % (in yen).

A causa della divergenza degli scenari di allentamento monetario, i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono aumentati – soprattutto per le scadenze brevi, a causa della resistenza delle aspettative di inflazione – mentre quelli dei Bund sono diminuiti. Lo yen è sceso ai minimi da 34 anni rispetto al dollaro, che si è fortemente apprezzato anche rispetto al franco svizzero e all’euro. Non influenzato dall’aumento dei rendimenti statunitensi, l’oro ha stabilito un nuovo record. Il petrolio ha perso terreno, ma i metalli industriali sono aumentati nella speranza di una ripresa dell’attività manifatturiera in Cina.

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