Pierre Garnier, meglio di un buon cantante una “bella persona” o il trionfo del “candidato normale”

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TF1, Sony Music, Spotify… Tutti dicono grazie a Pierre Garnier, grande vincitore di “Star ac” 2024. Il successo è intergenerazionale. La prova che la televisione è ancora capace di generare un fenomeno popolare. Con tutta umiltà, questo è ovvio.

Lo Star ac è stato più un trampolino di lancio che una scuola per Pierre Garnier. Foto Elisa Baldovino

Di Isabelle Poitte

Pubblicato il 27 dicembre 2024 alle 17:00

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«l“perfezione maschile…” In un recente spot pubblicitario di una famosa marca di rasoi, Pierre Garnier intona il non meno famoso slogan direttamente dagli anni ’80 Piuttosto inaspettato, anche un po’ ironico, per il grande vincitore del Accademia delle stelle classe del 2024: non lo abbiamo mai visto ben rasato, tanto meno mostrare il minimo segno di narcisismo. Un anno dopo aver lasciato il castello di Dammarie-les-Lys, quartier generale del programma televisivo TF1, il giovane di Villedieu-les-Poêles (Manche) è rimasto fedele a se stesso: umile, gentile, un po’ timido, semplicemente “vero”, come dicono in gergo televisivo, passando da un set all’altro con l’aria di chiedersi cosa ci faccia lì.

Ce ne sarebbe però abbastanza da perdere la testa: più che l’ennesimo “talento” spinto dalla magia di calibrati show in prima serata, l’ex studentessa 22enne sta vivendo un trionfo senza precedenti, che difficilmente sarà stato raggiunto. credere. Le cifre sono da capogiro… e fanno brillare gli occhi nei corridoi di TF1 e Sony Music, che lo ha prodotto: in appena due settimane, il suo primo singolo, Quelli che eravamo, aveva accumulato quindici milioni di stream (cosa inaudita per un nuovo prodotto). Il suo album, scritto (un po’ in fretta…) nel processo, certificato disco di platino in quattro mesi (centomila copie vendute), è appena stato ristampato; il suo prossimo tour Zénith è andato esaurito in poche ore…

Non importa cosa pensi della qualità della sua musica, le ballate semplici e sentimentali di Pierre Garnier si rivolgono a tutte le generazioni, dai TikToker alle loro nonne. Chi avrebbe potuto immaginare che la televisione vecchio stile fosse ancora capace di generare un fenomeno così popolare? Ricordiamo che la “Pierre Garnier mania” è iniziata quando il candidato con la voce rauca (ma non troppo) ha presentato un brano della sua composizione al castello, allora in prima assoluta, incoraggiato dal rapper Dadju e all’insaputa del prod, a quanto pare… Di fronte all’entusiasmo delle reti, Sony ha pubblicato il singolo senza aspettare la fine della stagione. Ben fatto. Senza parlare di calcoli di marketing, segnaliamo ancora che il candidato aveva firmato con un’etichetta prima di entrare nel castello.

IL Stella ac sarà stato per lui più un trampolino di lancio che una scuola. Preferito dagli insegnanti e dal pubblico fin dall’inizio “avventura”, si presentava già come un futuro vincitore mentre gli altri “accademici” si affannavano a cercarlo “la migliore versione di se stessi”, il mantra dello spettacolo. Non così sorprendente, poiché incarna i valori esibiti come slogan, essi stessi in linea con i codici sociali odierni: benevolenza, inclusività, sviluppo personale… Molto lontano dagli scontri, dal culto della performance, dai corpi formattati e dai viaggi dell’ego da il reality originale. La vittoria del liscio Pierre Garnier è il trionfo del “candidato normale”, meglio di un buon cantante: “una bella persona”… Cuore con le mani. Gli alunni della nuova classe, liberata dal castello il prossimo febbraio, sognano soltanto di seguire le sue orme. Alcuni, persone intelligenti, approfittano della diretta per canticchiare con disinvoltura composizioni personali tra una lezione e l’altra. Senza riuscire a far esplodere i contatori.

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