Perché Reporterre non lascia X

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Nel mese di novembre, diversi media importanti, a cominciare da Il Guardianohanno annunciato l’uscita dal social network X, di proprietà del miliardario di estrema destra Elon Musk. Altri seguirono, in particolare Francia occidentale et L’avanguardiacosì come ONG come Greenpeace o Transparency International.

HA Reporterreci siamo incontrati in squadra per pensare all’atteggiamento migliore da adottare. Con tanta più attenzione che Il Guardiano è, come Reporterreun raro mezzo di comunicazione completamente indipendente che pratica giornalismo di qualità.

Invece che in tre frasi concise: così i media interessati hanno spiegato il loro allontanamento da . Reporterre si batte con determinazione contro l’estrema destra, avendo in particolare riunito in questo approccio il movimento ambientalista.

Un disagio crescente

Da quando Elon Musk ha acquistato Twitter nel 2022, il disagio si è diffuso tra gli utenti dei social media. Tutti sapevano da anni che queste reti, inizialmente percepite come uno strumento di comunicazione libera, se non fossero state utili alle rivolte popolari in tutto il mondo nel 2011, consentendo alle persone di comunicare e organizzarsi ? – erano infatti sotto il controllo di coloro che li possiedono.

È diventato inoltre chiaro che questi strumenti, che collegano centinaia di milioni di persone, addirittura miliardi, potevano essere utilizzati per manipolazioni politiche: nel 2016, la società Cambridge Analytica aveva ampiamente favorito l’elezione di Donald Trump utilizzando i dati di Facebook.

Ma comunque… Considerando i molteplici vantaggi – informazione, comunicazione, soddisfazione personale mantenuti dal piace -, quasi tutti hanno ritenuto che il gioco valesse la pena, presentando Twitter una formula molto pratica per ottenere informazioni e alimentare il dibattito pubblico.

Quando Elon Musk suscita il “ guerra civile »

Dall’acquisizione di Musk, Twitter, che è diventato « libertà » dà libero sfogo al razzismo, al machismo e colpire anti-verde.

Durante le manifestazioni razziste dell’estate 2024 in Inghilterra, « guerra civile » e soffiare sul fuoco criticando falsamente e in modo offensivo il governo laburista.

Nel novembre 2024, Elon Musk, che era diventato un politico apertamente di estrema destra e risolutamente impegnato dalla parte di Donald Trump, è apparso come ministro del prossimo presidente degli Stati Uniti. Questo contesto ha chiaramente giocato un ruolo nella decisione del Custode lasciare X.

Il dibattito a Reporterre

La squadra di Reporterre incontrate, come ogni volta che temi importanti richiedono una riflessione collettiva. Nella discussione, abbiamo osservato che non partecipiamo ad alcun dibattito o commento su X, ma che offriamo informazioni, cioè link ai nostri articoli, che sono liberamente accessibili, affinché tutto il mondo, ricco o povero, possa avere accesso alle informazioni sull’ecologia.

E, inoltre, blocchiamo gli account delle persone che commentano questi articoli con insulti, razzismo o sessismo. Dalla discussione è emersa una prima idea, cioè che non c’era motivo di lasciare il campo all’estrema destra: non tutti gli utenti di si informano sull’attualità, per la quale, grazie alla sua struttura, X rimane uno strumento efficace.

Facebook, YouTube, TikTok… Piattaforme tutt’altro che impeccabili

Soprattutto, mentre Reporterre Da tempo ci si interroga sul peso della tecnologia digitale nella nostra vita quotidiana e nella vita politica, abbiamo anche notato che altri social network non sono molto più raccomandabili: Instagram come Facebook appartiene a Meta, guidata dal miliardario Mark Zuckerberg.

Non ha voluto scegliere tra Donald Trump e Kamala Harris e ha appena cenato con il prossimo presidente degli Stati Uniti. Instagram, inoltre, pratica la censura sui contenuti politici.

Allo stesso modo, YouTube – che appartiene a Google – ha contribuito direttamente all’elezione di Donald Trump nel 2016, concedendogli una visibilità sproporzionata. Su questa piattaforma da 150 milioni di utenti americani abituali, 80 Il % dei contenuti gli erano favorevoli.

Nel 2020, un’analisi di Avaaz sui 200 video YouTube sul cambiamento climatico più visti ha rilevato che metà delle visualizzazioni erano associate a video che propagavano teorie scettiche sul clima o cospirazioniste. Quanto a TikTok, che appartiene alla persona più ricca della Cina, Zhang Yiming, ha fatto letto con Jordan Bardella, il presidente del Rally Nazionale.

Diffusore notre alternative

Nel complesso, abbiamo deciso, per il momento, di rimanere su X per fornire informazioni, anche se, come dice Marine Tondelier, che rimane anche lei lì, questo social network è una seccatura.

Stiamo sviluppando la nostra presenza su Mastodon – social network decentralizzato dove ci siamo affermati nell’estate del 2023 – e su BlueSky, che punta ad essere una sorta di erede di Twitter. autentico », pur rimanendo presenti su YouTube, su Instagram, su LinkedIn e su Facebook, sempre con l’obiettivo di diffondere capillarmente un’informazione rigorosa e gratuita sulle questioni ecologiche.

Continuiamo inoltre a sviluppare le nostre newsletter, che ricevono più di 150.000 iscritti, uno strumento essenziale perché completamente libere da tutti i magnati dei social network (e se non sei ancora iscritto, ecco il link, c è gratis e senza pubblicità).

Resistere collettivamente

Ma soprattutto occorre fare una riflessione congiunta sui social network con tutti i media liberi e indipendenti: dobbiamo mettere sul tavolo del dibattito politico la necessità di una sorta di servizio pubblico dei social network, attualmente colonizzati dai miliardari di estrema destra.

Il problema è lo stesso della stampa: di fronte all’influenza dei finanzieri, molti media compresi Reporterresi sono sviluppati e cominciano a costituire un’efflorescenza che rende meno assoluto il dominio di questa stampa servile. Non lo cancella, ma gli fa pressione affinché non metta a tacere alcune verità, riapra il dibattito pubblico e cominci a modificare gli equilibri di potere.

I media cominciano a sentirsi uniti e ad agire congiuntamente. Dobbiamo pensare collettivamente e, se dobbiamo lasciare questa o quella rete o fare pressione su di essa, dobbiamo farlo insieme, per avere davvero un impatto.

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