Iris (Stagione 1, 6 episodi): Doria Tillier e il suo ombelico

Iris (Stagione 1, 6 episodi): Doria Tillier e il suo ombelico
Iris (Stagione 1, 6 episodi): Doria Tillier e il suo ombelico
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È raro che una serie mi porti a questo punto, ma Iriscreato e indossato da Doria Tillier, ha colpito nel segno. Con i suoi sei episodi di circa trenta minuti, questa commedia romantica agrodolce di Canal+ si distingue come un'opera singolare, dove l'umorismo impassibile si mescola a una poesia inaspettata. Più che una semplice serie, Iris è una vera esperienza, un viaggio emotivo e intellettuale che oscilla tra satira sociale, burlesque e momenti di intensa tenerezza. Al centro di Iris è la sua eroina omonima, interpretata brillantemente da Doria Tillier. Iris è insegnante e autrice di libri per ragazzi, ma è molto più di questo: è uno spirito libero, un'anticonformista che si distingue in una società troppo spesso vincolata dalle convenzioni. Il suo modo di porre domande semplici sconcerta, diverte e talvolta infastidisce chi lo circonda.

Come tutti gli altri, Iris ha una testa. Solo che la sua testa… non è esattamente come quella di tutti gli altri. E nemmeno la sua bocca, che dice cose che le altre bocche non dicono. Il suo ragazzo, suo cugino, un commerciante di vino, una guardia di museo… L'elenco di coloro che spinge al limite cresce ogni giorno. Ma alla fine, la prima a soffrirne è Iris. E l'amore? Quando non fai niente come gli altri, lo trovi lontano dai cliché…

Ciò che colpisce di Iris è il suo affascinante mix di pragmatismo e dolce follia. Rifiuta le finzioni, affronta le ipocrisie e abbraccia pienamente la sua discrepanza. Questo personaggio mi ha particolarmente colpito per la sua profondità e autenticità. Lontana dai soliti stereotipi femminili, Iris non è né la chiacchierona estroversa né la classica seduttrice. È complesso, a volte goffo, ma sempre vero. Questa sincerità cruda, quasi infantile, la rende terribilmente accattivante, anche quando il suo atteggiamento provoca situazioni imbarazzanti o esilaranti. La serie esplora con delicatezza temi universali: l'incomprensione, la solitudine, la ricerca di significato e i compromessi imposti dalla vita nella società. Questi temi vengono affrontati attraverso il prisma di Iris, ma anche dei personaggi secondari che ruotano attorno a lei, tutti anch'essi straordinariamente ben scritti.

Uno dei momenti più suggestivi della stagione è senza dubbio la scena in cui Iris, dopo una cena caotica, scoppia in lacrime per strada davanti a uno sconosciuto. Lei ammette: “Il mio problema è che nessuno capisce quello che dico, il che significa che non ho nessuno con cui parlare. » Questa frase risuona profondamente. Esprime una verità spesso messa a tacere: la difficoltà di sentirsi visti e compresi in un mondo che valorizza la conformità e la facilità. Da questo incontro fortuito nasce una relazione piena di dolcezza e malizia, in particolare con Tom (François Morel), il marito del suo editore. Tom, un artista bohémien e altrettanto insolito, diventa uno specchio per Iris, una potenziale anima gemella che condivide la sua visione unica del mondo. La loro dinamica è allo stesso tempo divertente e toccante e funge da forza trainante emotiva della storia.

Uno dei maggiori asset diIris è il suo casting impeccabile. Ogni attore, anche nei ruoli secondari, porta una sfumatura che arricchisce l'universo della serie. François Morel brilla come pittore disilluso e affascinante, mentre Pascale Arbillot interpreta una collega insegnante loquace, piena di difetti e umanità. Jeanne Balibar, in qualità di editor premurosa ma sfuggente, apporta un tocco di misteriosa eleganza. Denis Podalydès, esilarante nei panni del direttore di una casa editrice megalomane, ruba la scena in ogni sua apparizione. Menzione speciale ad Anaïde Rozam, una vera rivelazione, che incarna una giovane donna alla ricerca di se stessa. Questi personaggi secondari non sono semplici complementi: arricchiscono la trama e contribuiscono a creare un mondo credibile e vivo.

Ciò che distingue Iris molte altre serie, è il suo perfetto equilibrio tra i generi. A metà tra commedia romantica e satira sociale, non cade mai nella caricatura. Le gag visive, spesso sottili, si affiancano a dialoghi ben calibrati, testimoniando una scrittura di grande finezza. Ridiamo, ma mai a scapito dei personaggi; l'umorismo nasce dalla loro umanità, dalle loro contraddizioni e dalla loro goffaggine. Ho particolarmente apprezzato l'umorismo impassibile, che ricorda l'eccellente Larry e il suo ombelico (Frena il tuo entusiasmo). Di più Iris porta un tocco di dolcezza e poesia tutto suo. Le situazioni incredibili – in un museo, a un ricevimento ufficiale o anche su un treno – sono sempre permeate di una sensibilità che le rende memorabili.

Se dovessi fare una critica, riguarderebbe la sobrietà che a volte caratterizza la serie. Anche se questo fa parte del suo fascino, questa modestia a volte lo impedisce Iris per andare a fondo in certe emozioni o per scavare in certi aspetti dei suoi personaggi. Questa distanza controllata, che evita ogni eccesso, può dare l'impressione che la storia rimanga in superficie. Detto questo, questa riserva potrebbe essere una scelta deliberata, un modo per preservare il fragile equilibrio tra leggerezza e profondità. Tuttavia, spero che la stagione 2, se vedrà la luce, lo consentirà Iris per spezzare le sue catene ed esplorare ulteriormente queste aree grigie. La produzione, cofirmata da Doria Tillier, è un altro punto di forza della serie. Senza mai strafare, riesce a catturare la bellezza nei piccoli momenti della vita quotidiana.

Ogni inquadratura sembra pensata per servire la storia e accentuare lo stato emotivo dei personaggi. L'estetica, moderna e senza tempo, riflette perfettamente l'universo unico di Iris. Alla fine, Iris è molto più di una semplice serie: è un'opera a parte, divertente, commovente e profondamente umana allo stesso tempo. Osa affrontare temi complessi con leggerezza, pur rimanendo fedele alla sua visione artistica. Ogni episodio è una piccola pepita, un concentrato di emozioni e risate che lasciano il segno. Se ti piacciono le storie intelligenti, piene di fascino e di umorismo insolito, non perderti questa prima stagione. E se, come me, cadete sotto il fascino di Iris, attenderete con impazienza un seguito per prolungare questa parentesi incantata.

Nota: 9/10. Insomma, una perla di sensibilità e umorismo anticonformista. IOris è una serie da assaporare, un'opera che ci ricorda che la sincerità e la poesia hanno ancora il loro posto nel panorama audiovisivo. Un vero favorito.

Disponibile su myCanal

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