Oggi alle 17:34 – di Sara Grafa
Il mondo del ciclismo è in lutto. Jérôme Chevallier, ex campione francese di mountain bike e ciclista versatile, è morto questo sabato 18 gennaio all’età di 50 anni. Le circostanze della sua morte non sono state ancora rivelate.
È morto questo sabato 18 gennaio all’età di 50 anni Jérôme Chevallier, campione di diverse discipline ciclistiche. È stato uno dei grandi nomi del ciclismo francese, è morto questo sabato 18 gennaio 2025. Nato a Besançon, si è fatto un nome per vincendo gare in diverse discipline come BMX, mountain bike e ciclocross. Nel 2007 ha vinto il titolo di campione francese di maratona di sci di fondo ed è salito sul podio del campionato francese di ciclocross. Le circostanze della sua morte non sono state ancora comunicate.
Morte di Jérôme Chevallier a soli 50 anni: chi era questo ciclista e campione francese?
È stato durante la sua infanzia che Jérôme Chevallier ha scoperto la sua passione per il ciclismo. A soli 8 anni ha iniziato con la BMX e ha accumulato più di 100 vittorie in questa disciplina, compreso un titolo nazionale. Successivamente si è dedicato alla mountain bike e si è ben presto distinto, diventando campione francese di maratona di fondo nel 2007. Anche nel ciclocross si è fatto notare arrivando ai vertici terzo posto nel campionato francese lo stesso anno, dietro corridori professionisti come Francis Mourey e John Gadret. Su strada ha vinto diverse gare regionali e nazionali, tra cui il Tour du Chablais, il Tour de Nouvelle-Calédonie e il Tour du Charolais.
Morte del ciclista Jérôme Chevallier: l’uomo 50enne era un appassionato di sport
Interrogato nel 2012 dai nostri colleghi di Informazioni sulla FranciaJérôme Chevallier ha ripercorso la sua carriera. Il ciclista ha parlato più approfonditamente della sua passione e del suo amore per lo sport e più in particolare per il ciclismo: “Me lo godo ogni giorno. Non ricordo di essermi detto una volta che ero stanco di guidare.. Quando davvero non mi sento in buona forma. Allora preferisco tagliarlo subito e me ne vado a casa, tutto qui. Potrebbe sembrare strano, ma mi allenerei allo stesso modo anche se non gareggiassi a livello competitivo. Queste sessioni fanno parte del mio modo di vivere. Ho bisogno di sentire i miei limiti, sapere che posso ancora guidare a una velocità media di oltre 40KM/H.”
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