Era previsto, ora è ufficiale. Florence Rolland, sindaco di La Foa, assumerà la presidenza dell’Associazione delle comunità e dei comuni d’oltremare (ACCD’OM) per un periodo di due anni, a partire dal 1È Gennaio 2025.
“Abbiamo deciso con i comuni indipendentisti e quelli lealisti di non perseguire una politica della sedia vuota. Mi è stato quindi proposto di assumere questa presidenza in modo da poter portare la voce della Nuova Caledonia anche ai più alti livelli decisionali nazionali e che possiamo avere il sostegno di altri funzionari eletti dall’estero”, ha spiegato il sindaco di La Foa, a fine ottobre, prima di volare in Guadalupa dove si trovavano 32e congresso dell’associazione. Un incontro al termine del quale Florence Rolland è stata quindi designata come futura successore di Jean-Claude Maës, sindaco di Capesterre de Marie-Galante, in Guadalupa, alla guida dell’ACCD’OM dal 2023.
“È più importante che mai unirsi”
Questa elezione è a “immenso orgoglio” per Générations NC, il movimento a cui appartiene il sindaco di La Foa. “Questa associazione, che rappresenta l’80% della popolazione d’oltremare, riunisce i comuni della Nuova Caledonia, i quattro dipartimenti d’oltremare, la Polinesia francese e Saint-Pierre e Miquelon, e ha l’obiettivo principale di elevare il profilo della voce dei francesi d’oltremare , ai livelli nazionale ed europeo, e garantire che le specificità delle nostre comunità siano pienamente prese in considerazione, precisa Nina Julié, portavoce del partito.
In un contesto così particolare, segnato in particolare dall’ingerenza di alcune nazioni ostili alla Francia che lavorano per destabilizzare i suoi territori d’oltremare, è più cruciale che mai unirci per riaffermare il nostro ancoraggio alla nazione francese e garantire che il Lo Stato è pienamente attento ai nostri problemi.”
Come i dirigenti del movimento avevano già sottolineato in una conferenza stampa, Florence Rolland dovrebbe essere particolarmente propensa a schierarsi a favore dei comuni di Caillou, le cui casse sono state prosciugate dopo i disordini e sui quali c’è il rischio di essere messi sotto sorveglianza vigilanza statale.
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