I ministri dell’Interno Bruno Retailleau e della Giustizia Didier Migaud, recandosi questo venerdì a Marsiglia, hanno annunciato una serie di misure destinate a rafforzare la lotta contro il traffico di droga. “Serve una scossa elettrica”ha martellato il ministro della Giustizia. “La mia mano non tremerà”, assicura, per lottare contro un”minaccia multiforme, crescente ed estesa” Chi “tocca persone innocenti”. Bruno Retailleau ha paragonato il traffico di droga a “polpo” in treno “conquistare città medie in tutta la Francia”. Per combattere questo “minaccia esistenziale”, che mette in pericolo “le nostre istituzioni, le nostre democrazie”, “ci vorranno anni, è una lotta di 10, 15 o 20 anni”, ritiene il ministro dell’Interno, chiedendo “unità nazionale”. Un disegno di legge sarà esaminato il 27 gennaio al Senato.
La creazione di una “unità di coordinamento nazionale”
Il ministro della Giustizia Didier Migaud ha annunciato l’istituzione “nelle prossime settimane” di un “cellula di coordinamento nazionale per combattere il traffico di droga. “Nelle prossime settimane, alla presenza del Primo Ministro, istituirò un’unità di coordinamento nazionale incaricata di fare il punto sulla minaccia, definire una strategia operativa e attuarla”.ha detto.
Rafforzare le risorse investigative
Didier Migaud assicura che “le squadre della Procura di Parigi che lavorano nella lotta contro la criminalità organizzata a livello nazionale saranno rafforzate del 40%. Il suo omologo all’Interno completa: “Rafforzaremo le risorse destinate nei territori” agli agenti di polizia specializzati nella lotta alla droga.
E mezzi tecnici
“Dobbiamo sviluppare tecniche di indagine digitale”, ha insistito Didier Migaud. I trafficanti utilizzano mezzi “droni per le consegne, reti crittografate, stampanti 3D per fabbricare armi, dobbiamo aggiornarci”, ha affermato Bruno Retailleau.
Più cooperazione e internazionalità
È necessario “più cooperazione internazionale”, ha chiesto il ministro della Giustizia, che nominerà a “magistrato di collegamento” verso il “Stati rifugio” trafficanti di droga. Allo stesso tempo, “dobbiamo mobilitare i nostri partner europei“, che sono “in misura più o meno avanzata colpiti da questo flagello”.
Multe e campagne di comunicazione
I consumatori devono “apri gli occhi”ha insistito il ministro della Giustizia. UN “sarà lanciata una campagna di comunicazione per far emergere i legami tra il consumo di stupefacenti, la violenza dei trafficanti e i reati che ne derivano”.
In attesa che venga votato un nuovo arsenale legislativo, “le multe devono essere riscosse sistematicamente”.
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