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La commovente testimonianza dei suoi figli

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Questo sabato, alle 14:00, Alla fine delle indagini sarà interessato all'affare Adeline Piet. Soprannominato dalla stampa “l'affare del barbecue”riguarda il sordido omicidio di una madre da parte del suo compagno, Benoit Piet. Un uomo pronto a tutto pur di cancellare il suo crimine, che colpì profondamente i figli della coppia e quelli di Adeline, che testimoniarono durante il processo.

Assassinio di Adeline Piet: un compagno pronto al peggio per coprire le sue tracce

Il 3 luglio 2006, Benoit Piet, un ex addestratore, ha avvertito la polizia della scomparsa di sua moglie Adeline. Madre di sette figli, due dei quali nati da una precedente unione, lei, a suo dire, si era dileguata, dicendogli che aveva bisogno “cambio d'aria”… Inizialmente si sospetta di quest'uomo, ma gli inquirenti esamineranno un profilo preoccupante, quello di un vicino già condannato per omicidio. Fu solo nel giugno 2008 che la verità venne fuori, finalmente messo in custodia di polizia, Benoit Piet ammise di essere responsabile della morte del suo compagno. Nella notte tra l'1 e il 2 luglio 2006, spiegò di aver fatto cadere Adeline Piet dalle scale della loro casa a La Gouesnière (Ille-et-Vilaine) in seguito a una discussione. Ha poi simulato la sua partenza e ha seppellito il suo corpo in giardino. Benoit Piet ha poi ammesso di aver dissotterrato ciò che restava del corpo per bruciarlo nel barbecue di famiglia, un mese prima di affrontare la polizia. Processato all'inizio del 2011, ha ricevuto vent'anni di reclusione per violenza intenzionale, provocando la morte senza intenzione di provocarla. Da notare che durante il processo ha moltiplicato le versioni e le manovre, come lettere false, affinché l'inchiesta potesse essere riorientata. Ricordiamo che su richiesta di Adeline Piet, la coppia era in fase di divorzio nel 2006 e che Benoit fu obbligato a lasciare la casa familiare il 13 luglio 2006.

Bambini tormentati dal dubbio di fronte a Benoit Piet

Nathalie, la figlia di Adeline Piet, 15 anni all'epoca dei fatti, ha testimoniato durante il processo. Come leggiamo nel suo intervento trascritto da Il puntoapprendiamo che era scappata per non vivere con Benoit Piet, “il cui carattere (lei) non poteva definire” : “Molto rapidamente, ci siamo chiesti se non fosse responsabile di qualcosa. Era molto strano.” Quasi la stessa sensazione con Vincent, anche lui 15enne: “Avevo paura che nostra madre fosse morta. Avevo paura di trovarla da qualche parte.” Gwendoline, la figlia della coppia, ha parlato dei suoi dubbi sul padre: “Speravo che tornasse, ma nel profondo sapevo che non sarebbe tornata. Fin dal primo giorno ho detto a un amico che forse era stato mio padre a fare qualcosa. Ma mio padre, gli volevo troppo bene. Io volevo credere che non fosse lui, ma la realtà ha preso il sopravvento.”

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