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3 opere essenziali sugli scacchi da vedere dopo la serie Arte

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La serie Rivincitain onda su Arte, ha messo a dura prova vincendo il Gran Premio dell’edizione 2024 di Series Mania e conquistando un pubblico tanto numeroso quanto entusiasta. Al centro di questo intenso affresco, il leggendario confronto tra Garry Kasparov e il computer Deep Blue diventa teatro di una vera e propria guerra psicologica, dove gli esseri umani combattono contro la macchina per difendere il proprio genio.

Questo clamoroso successo ha riacceso una fiamma che ardeva da tempo: quella degli scacchi, questo gioco antichissimo che da sempre affascina e ispira scrittori e registi. La prova in tre.

1 Il gioco della regina2020

L’unico vero passo falso di questa serie Netflix di sette episodi risiede senza dubbio nel titolo francese, che manca della finezza del suo equivalente inglese, Il gambetto della reginaun riferimento diretto ad un’apertura molto popolare nel mondo degli scacchi.

Con protagonista l’affascinante Anya Taylor-Joy, lo spettacolo, adattato dal romanzo di Walter Tevis, segue l’ascesa di Elisabeth Harmon, una giovane prodigio degli scacchi orfana. Il suo viaggio, tra gloria e demoni interiori, la porta a sfidare i tormenti della dipendenza mentre cerca di diventare la migliore giocatrice del mondo.

Pubblicata nel 2020, la serie ha rapidamente conquistato un vasto pubblico, riportando gli scacchi sotto i riflettori. Lungi dall’essere riservato all’élite, il gioco ha riconquistato una nuova popolarità, guidato da questo lavoro intenso ed emozionante, che approfondisce accuratamente i colpi di scena di un genio in cerca di successo.

2 Il prodigio2014

Chi dice scacchi dice Bobby Fischer, il prodigio americano il cui nome risuona ancora oggi come simbolo assoluto di genio e mistero. Con Il prodigio (Sacrificio del pedone), Edward Zwick non racconta solo la storia di un giocatore eccezionale, ma quella di un uomo intrappolato nella rete della sua stessa grandezza. Fischer, interpretato con intensità da Tobey Maguire, è allo stesso tempo padrone della scacchiera e prigioniero dei suoi stessi demoni, ossessionato dalla vittoria tanto quanto dalle sue crescenti paranoie.

Al di là del semplice scontro tra Bobby Fischer e Boris Spassky, Il prodigio illustra un’intensa battaglia interiore. Nel pieno della Guerra Fredda la partita divenne un simbolo politico, ma per Fischer fu soprattutto una lotta contro i propri demoni. Ossessionato dalla paura di essere osservato, convinto di essere spiato, Fischer scivola gradualmente verso la follia, trasformando ogni colpo in una sfida contro se stesso.

3 Alla ricerca di Bobby Fischer1993

La prova che Bobby Fischer è e resta una figura essenziale nel mondo degli scacchi, Alla ricerca di Bobby Fischer ci riporta all’ombra del suo genio attraverso la storia di Josh Waitzkin, un giovane prodigio degli anni ’80. In una vibrante New York, Fred e Bonnie Waitzkin scoprono l’eccezionale talento del figlio per gli scacchi e lo affidano all’esigente Professor Pandolfini. di Ben Kingsley. Sotto la sua tutela, Josh dovrà affrontare non solo la scacchiera, ma anche la pressione di diventare il nuovo Bobby Fischer, il campione che ha fatto la storia a soli 14 anni.

Diretto da Steven Zaillian, sceneggiatore di film iconici come La lista di Schindler et Gang di New Yorkquesto film esplora molto più delle strategie di un gioco: ci racconta l’infanzia, la ricerca della perfezione e le aspettative dei genitori. Alla ricerca di Bobby Fischer è un ritratto toccante e accattivante delle sfide che accompagnano il primo genio, ricordandoci che l’ambizione e l’innocenza non sempre si sposano facilmente.

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