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Alluvione in Mali: appello ai sindaci, agli altri eletti comunali e all’associazione dei comuni del Mali

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Di fronte alla situazione di disastro nazionale conseguente alle inondazioni,
– Porgo le mie più sincere condoglianze ai genitori e ai cari di coloro che hanno perso la vita durante le inondazioni che continuano in tutto il Paese.

– Le mie più sentite condoglianze vanno alle persone che hanno perso beni materiali e attrezzature di lavoro durante queste inondazioni, compromettendo i loro diritti a una vita e a un lavoro dignitosi.
– Mi congratulo con le persone fisiche e giuridiche che hanno sviluppato una catena di solidarietà per sostenere le vittime delle inondazioni e offrire loro un po’ di conforto.
– Il mio incoraggiamento va al governo di transizione per gli sforzi già compiuti e quelli da sviluppare per limitare le frustrazioni, l’esasperazione delle vittime e delle popolazioni sconvolte.
– Chiedo la comprensione dei maliani riguardo a queste inondazioni, le cui nefaste conseguenze sono legate agli effetti negativi del cambiamento climatico. Cambiamenti, essi stessi, indotti da azioni antropiche inappropriate, in tutto il pianeta, da cui lo stesso fenomeno si manifesta a Londra, Ouagadougou, Marsiglia, Florida, Dakar,…
È vero che ciò che accade altrove richiede compassione, solidarietà e preghiere da parte di tutti per mitigarne le conseguenze. Ma ciò che sta accadendo in Mali deve essere una priorità assoluta. Di conseguenza, è necessario individuare le responsabilità e prendere decisioni.
1. Le autorità responsabili della gestione dei disastri devono essere in grado di distinguere tra cause naturali e antropiche.
2. Devono essere individuate le cause antropiche dovute all’inciviltà, all’occupazione anarchica dei corsi d’acqua e alle aree di esondazione dei corsi d’acqua. Deve essere prodotta la prova del rifiuto di ottemperare alle persone interessate, altrimenti l’autorità (pubblica o comunitaria) viene designata come una delle responsabili del verificarsi dell’alluvione.
3. Vanno inoltre individuate le cause antropiche, relative alla gestione del territorio da parte dell’ente (pubblico o locale). L’autorità responsabile deve rispondere alla legge e possibilmente agli altri attori coinvolti.
4. Essendo l’autorità comunitaria il rappresentante di un partito politico, il presidente di questo partito deve chiedere scusa al popolo, in considerazione degli atti criminali comprovati del suo sindaco nella gestione del territorio.
5. In attesa che la legge venga pronunciata a norma dell’arte, per individuare legalmente i responsabili, è importante:
R. Il governo di transizione
1. Comunicare le responsabilità di ciascun attore e rassicurare i maliani che nulla rimarrà impunito.
2. Comunicare l’entità dei disastri e i mezzi disponibili per affrontarli in completa trasparenza.
3. Sviluppare una catena di solidarietà nazionale per sostenere gli sforzi del governo.
4. Entro il 15 ottobre 2024 comunicare sulla fattibilità dell’apertura totale o parziale delle lezioni. In caso di apertura parziale sul territorio nazionale, precisare le condizioni per l’apertura delle classi il 4 novembre e precisare le misure adottate per garantire progressivamente l’apertura delle classi nelle scuole ancora sovraffollate a tale data.
B. Ai partiti politici, ai sindaci e all’Associazione dei Comuni del Mali
1. I presidenti dei partiti politici i cui rappresentanti (sindaci) hanno avuto la gestione degli enti locali decentralizzati devono presentarsi davanti all’opinione pubblica nazionale ed esprimere la loro compassione verso le vittime di questa catastrofe che colpisce i loro attivisti, simpatizzanti e maliani, insomma. Devono riconoscere la loro parte di responsabilità, chiedere scusa ai maliani e promettere misure interne contro i sindaci senza scrupoli nella gestione del territorio.
2. All’Associazione dei Comuni del Mali. Il presidente di questa associazione ha l’obbligo di comparire davanti ai maliani e spiegare in che misura i sindaci hanno la loro parte di responsabilità nella tragedia nazionale. Il governo di transizione si trova ad affrontare una situazione le cui origini affondano nella storia della gestione dei municipi da parte dei partiti politici. Non è opportuno lasciare che le autorità di transizione, preoccupate per la sicurezza nazionale di fronte ai terroristi jihadisti, si facciano carico della frustrazione della popolazione.

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