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Omicidi di Chevaline: base aerea, persone presenti… cosa sappiamo della nuova situazione 12 anni dopo gli omicidi

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l’essenziale
Il 5 settembre 2012, un uomo britannico di 50 anni di origine irachena, Saad al-Hilli, sua moglie di 47 anni e sua suocera di 74 anni sono stati trovati morti nella loro auto, uccisi da colpi di arma da fuoco. più volte alla testa, vicino a Chevaline. È stato colpito anche un ciclista della regione, Sylvain Mollier, 45 anni.

Una nuova situazione sarà organizzata questo giovedì ottobre nell’Ile-de-France per cercare di fare chiarezza sul quadruplice omicidio commesso nel 2012 vicino a Chevaline (Alta Savoia), secondo una fonte vicina al caso.

Persone presenti

Secondo la stessa fonte, confermando le informazioni di RTL, la riabilitazione avverrà in una base aerea dismessa. Sono stati convocati avvocati e persone che interpreteranno i ruoli, ma non testimoni dell’omicidio, aggiunge. La procura di Nanterre ha risposto di non voler commentare le future azioni investigative. “Siamo felicissimi […] di questa nuova iniziativa del giudice istruttore Sabine Kheris. Consideriamo questo un nuovo esempio incoraggiante della sua perseveranza in questo caso”, hanno affermato il giudice Colomba Grossi e William Bourdon, avvocati dei familiari delle vittime.

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Il 5 settembre 2012, un uomo britannico di 50 anni di origine irachena, Saad al-Hilli, sua moglie di 47 anni e sua suocera di 74 anni sono stati trovati morti nella loro auto, uccisi da colpi di arma da fuoco. più volte in testa, su una strada di campagna nei pressi di Chevaline, non lontano dal lago di Annecy. È stato colpito anche un ciclista della regione, Sylvain Mollier, 45 anni. Una delle bambine della coppia al-Hilli, di 7 anni, è rimasta gravemente ferita mentre la seconda, di 4 anni, rannicchiata sotto le gambe della madre, è scappata illesa. Il centro nazionale responsabile dei casi irrisolti (“cold cases”) con sede a Nanterre ha recuperato il dossier nel settembre 2022 e sta cercando di chiarire questo caso con ripercussioni internazionali.

Altre parti dell’indagine

I giudici incaricati del caso stanno ancora lavorando attivamente su altri aspetti, in particolare su quello dell’arma non ritrovata. La balistica ha stabilito che l’assassino ha utilizzato una pistola da collezione utilizzata nell’esercito svizzero all’inizio del XX secolo, una Luger P06-29 calibro 7,65 parabellum. A maggio i gip avevano chiesto nuove analisi del Dna. I suoi risultati sono ancora attesi.

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