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in Charente, lasciamo che l’acqua invada le strade per un assorbimento più rapido

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Il dipartimento sta cercando di gestire i corsi d’acqua in modo che straripino prima di raggiungere le aree urbane.

Nella Charente e nella Charente-Maritime, negli ultimi dodici mesi è caduta il doppio della pioggia rispetto a un anno normale. Di fronte a questa situazione e alle ripetute alluvioni, il territorio cerca di adattarsi con una filosofia che va contro le pratiche attuate per decenni: accettare che l’acqua invada le strade, per restituire la “libertà” del fiume.

La risposta implica anche lo sviluppo dei corsi d’acqua, compresi quelli più piccoli fuori dalle città. Nel dopoguerra furono distorti, resi più ampi e rettilinei. Ma negli ultimi dieci anni il metodo è cambiato.

“Abbiamo deimpermeabilizzato questo spazio”

In questo fiume “abbiamo riportato delle pietre”, racconta a BFMTV il presidente del sindacato unico del bacino dell’Angoumois, Mathieu Tallon, sulle rive di un affluente della Charente. “Un settore ripristinato dal 2019”, precisa.

Obiettivo? Ripristinare un andamento tortuoso e lasciarlo debordare prima delle aree urbane. Si tratta di “promuovere gli straripamenti sulla riva destra a livello dei terreni agricoli che oggi non sono valorizzati dal proprietario”, indica Mathieu Tallon.

Anche le città devono fare la loro parte. Ad Angoulême, nella Charente, il municipio ha deciso di rimuovere il bitume dai cortili delle scuole. “Abbiamo prosciugato questo spazio, lo abbiamo reso verde, con l’obiettivo di poter assorbire l’acqua piovana”, spiega Pascal Monier, deputato all’urbanistica e all’ecologia.

“Dobbiamo entrare in una logica in cui catturiamo quest’acqua piovana per appezzamento, non la reimmettiamo, né nelle reti, né nelle nostre case che potrebbero essere allagate”, dice.

Nel comune, circa 500 case sono classificate a forte rischio di inondazione a causa della Charente.

Camilia Giudice e Vincent Hénin con Baptiste Farge

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