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Michel Barnier promette un aumento del 2% “dal 1° novembre”

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“Aumenteremo il salario minimo del 2% a partire dal 1° novembre, in previsione della data del 1° gennaio”, ha annunciato martedì il primo ministro Michel Barnier durante la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea nazionale. “Rimangono nel nostro Paese rami professionali in cui i minimi sono inferiori al salario minimo, questo non è accettabile e sarà oggetto di trattative rapide”, ha aggiunto il capo del governo, che ha citato tra i suoi cinque progetti prioritari quello del “tenore di vita dei francesi”.

“Inoltre, è ormai dimostrato che il nostro sistema di riduzione delle tariffe rallenta l’aumento dei salari al di sopra del salario minimo: lo vedremo ancora”, ha continuato.

1.426 euro netti, rispetto agli attuali 1.398,70 euro

Con l’aumento del salario minimo annunciato “in anticipo” da Michel Barnier, il salario minimo netto mensile salirebbe così a circa 1.426 euro netti, rispetto ai 1.398,70 euro attuali. In Francia, il salario minimo è l’unico salario indicizzato all’inflazione. Beneficia ogni anno di un aumento meccanico il 1° gennaio e le rivalutazioni avvengono anche nel corso dell’anno non appena l’inflazione supera il 2%.

Il governo può scegliere di andare oltre l’aumento automatico con un “nudge”, ma non ce n’era dal 2012. In questo caso il primo ministro ha annunciato una “anticipazione”. Il salario minimo è aumentato otto volte da gennaio 2021, di cui quattro volte durante l’anno a causa dell’inflazione. L’ultima rivalutazione risale al 1 gennaio.

Alcuni minimi di ramo vengono raggiunti

I sindacati, che hanno incontrato il Primo Ministro la settimana scorsa, includono tra le loro richieste anche gli aumenti salariali. La CGT, la FSU e Solidaires manifestano martedì affinché il governo “risponda alle richieste sociali”, in particolare su queste questioni salariali. Il numero dei dipendenti pagati con il salario minimo è aumentato significativamente in Francia. Al 1° gennaio 2023, il 17,3% dei dipendenti è stato colpito.

Poiché il salario minimo aumenta più rapidamente del resto dei salari, alcuni minimi settoriali vengono raggiunti. Le filiali vengono quindi regolarmente richiamate all’ordine dal governo. Le esenzioni, massime al livello del salario minimo, introdotte per sostenere l’occupazione, sono oggi accusate da alcuni economisti di rallentare la progressione salariale creando “trappole dei bassi salari”. Per questo Michel Barnier intende rivedere il sistema di riduzione dei contributi.

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