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rivedere i primi passi di Kusturica

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Predrag “Miki” Manojlovic in “Papà è in viaggio d’affari”, di Emir Kusturica. MALAVIDA

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Critica Dramma di Emir Kusturica, con Moreno D’e Bartolli, Predrag “Miki” Manojlovic, Mirjana Karanovic (1985, Jugoslavia, 2h16). Ripubblicato nelle sale il 2 ottobre ★★★★☆

Palma d’Oro a sorpresa del 1985, il secondo film di Emir Kusturica ha sicuramente ricordato al presidente della giuria di Cannes, Milos Forman, i suoi esordi: l’umorismo e la sete di vita con cui il dramma quotidiano all’interno di una dittatura comunista non sono lontani da “Loves di una bionda” o “Fuoco, vigili del fuoco!” “. Sarajevo, 1950. Il presidente Tito ha appena rotto con la linea stalinista. Malik, 6 anni, si prepara a farsi circoncidere secondo il rito musulmano. Tifoso della Nazionale di calcio in ascesa, sogna un pallone vero, si innamora del suo piccolo vicino, gravemente malato, e vede suo padre, affettuoso ma volubile, scomparire da un giorno all’altro.

“Partito per un viaggio d’affari” secondo sua madre; infatti, condannato ai lavori forzati per uno scherzo riferito dalla sua amante al cognato apparatchik. Malik, da quel momento in poi, diventa un sonnambulo. La grande storia vista attraverso gli occhi di un bambino e attraverso il prisma della famiglia, la rustica incoerenza degli uomini, ubriachi di sesso e alcol, la dolorosa solidità delle donne, la musica che unisce nelle avversità… L’universo Kustu è già qui. Non ancora la sua furia punk e la sua follia poetica da Fellini dei Balcani che porteranno ancora più in alto “Le Temps des Gypsies” e “Underground” (la sua seconda Palma d’Oro).

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