Mohammed VI del Marocco: cosa sappiamo del suo misterioso castello situato nell’Oise?

Mohammed VI del Marocco: cosa sappiamo del suo misterioso castello situato nell’Oise?
Mohammed VI del Marocco: cosa sappiamo del suo misterioso castello situato nell’Oise?
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Un castello per un re. Il re Mohammed VI del Marocco quest’anno non ha scelto di trascorrere le vacanze estive nella sua proprietà francese: dal 1972, Castello di Betz nell’Oise appartiene infatti alla famiglia reale del Marocco che ama trascorrere lì le proprie vacanze. Acquisita dal re Hassan II, la proprietà si trova a sessanta chilometri da Parigi ma non è mai stato visitato dai turisti e nemmeno dagli abitanti del piccolo villaggio di Betz che non vi hanno accesso. Il padre del principe Moulay El Hassan apprezza che il castello sia riservato esclusivamente al suo uso, come descritto Punto.

Costruito da una principessa monegasca nel XIX secolo, poi acquistato da un ricco borghese poco prima della Prima Guerra Mondiale, Castello di Betz conquistò il re Hassan II negli anni ’70, sicuramente grazie al suo giardino, dichiarato patrimonio nazionale e considerato il 3° giardino all’inglese più bello di Francia composto da faggi, betulle e querce.

Mohammed VI alleva i suoi cavalli nel suo castello francese

Il castello in sé è meno tradizionale: se l’architettura ricorda quella delle ville della costa normanna facciate a graticcio e grandi vetrate, sembra così l’interno è un po’ più esotico, immerso in un’atmosfera orientale come piace oggi a Mohammed VI. Anche il re del Marocco si sarebbe insediato nella proprietà “vagoni letto dei treni europei Grands Express, un omaggio a suo padre Mohammed V con cui aveva viaggiato in questi treni”. Lì sarebbe stato costruito anche un rifugio antiatomico che una pensione equestre per i purosangue del re.

Tuttavia, questa informazione è molto difficile da verificare la riservatezza è fondamentale per chi lavora al Castello di Betz: “Tutti firmano un accordo di riservatezza che vieta loro di rivelare il più piccolo dettaglio della sua vita privata, dei suoi beni e delle sue proprietà.”, scrivi ai nostri colleghi. I servi provengono dalla regione e sono pagati tre o quattro volte il salario minimo. Quindi c’è motivo di non voler infrangere le regole.

Crediti fotografici: AGENZIA / BESTIMAGE

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